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Calcio, la nuova riforma: più soldi dai diritti tv a chi fa giocare i giovani. Il regolamento e la norma di legge

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La riforma dello sport inserita all’interno della Legge di Bilancio sta facendo parecchio discutere per alcuni aspetti rivoluzionari come l’istituzione della società “Sport e Salute S.p.A.” che rimodulerebbe la gestione dello sport da parte del Coni. Un punto cruciale del nuovo testo, che deve essere ancora approvato dal Parlamento, riguarda la modifica della spartizione dei diritti tv: il 10% della fetta complessiva andrà infatti alle società che fanno giocare i giovani provenienti dal vivaio.

Si tratterebbe di una modifica che incentiverebbe i vari club a utilizzare maggiormente i ragazzi cresciuti in casa, magari dando un contributo anche alla Nazionale. Sul piatto ballano circa 120 milioni di euro a stagione e molte squadre si faranno certamente ingolosire. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la norma fortemente voluta dal ministro Giancarlo Giorgetti.

 

DIRITTI TV E GIOVANI DEL VIVAIO: IL NUOVO REGOLAMENTO

– Il 10% del totale della vendita dei diritti tv andrà ridistribuito tra i club che faranno giocare di più i giovani cresciuti nel proprio vivaio, con un’età tra i 15 e i 21 anni.

– Verranno considerati i minuti passati in campo. I giocatori devono essere stati tesserati in Serie A per almeno i tre anni precedenti.

 

COME VERRANNO SUDDIVISI I DIRITTI TV:

– 50% in parti eguali

– 30% in base a risultati sportivi

– 10% in base ad audience e spettatori allo stadio

– 10% in base ai minuti giocati da giovani del vivaio

 

QUANTI SOLDI SONO IN BALLO?

Il contratto attuale dei diritti tv prevede una cifra di circa 1200 milioni di euro all’anno per tre stagioni. Dunque la cifra in ballo per i club che utilizzano i giovani del vivaio è di circa 120 milioni di euro a stagione.

 





stefano.villa@oasport.it

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Foto:  Gennaro Di Rosa / Shutterstock.com

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