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MotoGP, GP Thailandia 2018: il circuito di Buriram ai raggi X

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Il Mondiale MotoGP sbarca, per la prima volta nella sua storia, in Thailandia per il primo Gran Premio nella storia di questo stato asiatico. La gara si disputerà sul Chang International Circuit di Buriram, città situata nel nord-est della nazione, lontana dal mare e attorniata da foreste e boschi, non propriamente la Thailandia che abbiamo in mente fatta di spiagge meravigliose e isole mozzafiato.

Il tracciato è stato inaugurato nel 2014 e ha già ospitato le gare della Superbike, per cui non è al suo esordio assoluto nel mondo del motorsport (nel corso di questo inverno, inoltre, ha visto anche tre giorni di test proprio della MotoGP). La lunghezza è di 4554 metri e presenta 12 curve. Nel complesso non si può definire come un circuito spettacolare come possono essere Assen o il Mugello, ma presenta alcune insidie e, nel complesso, è molto veloce.

Il traguardo è posizionato su uno dei numerosi rettilinei della pista sul quale si possono toccare velocità interessanti, prima della curva 1, a destra, a gomito, ma abbastanza arrotondata. Si parte, quindi, per il rettilineo più lungo del circuito (anche se presenta una lieve piega a sinistra, considerata come curva 2) dove si passano senza fatica i 300kmh. Si arriva, quindi, in curva 3. Una curva a 180° di lenta percorrenza che precede un nuovo rettilineo che, a sua volta, valica i 300kmh.

A questo punto i piloti si trovano davanti curva 4 a sinistra, ad ampio raggio, che serve a spezzare il ritmo, prima di un altro breve allungo che precede le curve 5-6 ravvicinate (a sinistra) e molto simili alle ultime due di Le Mans, per cui raccordate e da piega continua. In uscita breve allungo e curva 7 a destra quasi senza frenare, quindi altro rettilineo e curva 8-9 a destra che aprono il tratto più guidato. Si giunge, infatti, alla lunga curva 10 a sinistra, da appoggio, prima dell’ultimo allungo che porta alla curva 12 a gomito che riporta i piloti sul rettilineo del traguardo.

Come detto, nel complesso, il tracciato di Buriram non è nè tra i più complicati, nè tra i più emozionanti del calendario, e richiede grande velocità e maneggevolezza in curva. L’asfalto, come si è visto nei test invernali, ha poco grip ed è particolarmente caldo, viste le temperature dell’aria, per cui per la Yamaha si annuncia un fine settimana davvero complicato. La Ducati, almeno sulla carta, appare la grande favorita sulla pista thailandese, ma Marc Marquez, come sempre, sarà pronto a battagliare per il successo finale.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Circuito di Buriram

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