Seguici su

MotoGP

MotoGP, GP Australia 2018: luci e ombre in casa Yamaha. La rinascita di Viñales e la delusione di Valentino Rossi

Pubblicato

il

E anche il terzultimo round del Mondiale 2018 di MotoGP è andato in archivio. Sul tracciato di Phillip Island (Australia) i centauri della classe regina si sono esaltati, in un campionato che il verdetto definito lo ha già dato, regalando confronti di alta qualità che hanno suscitato grandi emozioni in chi ha avuto la fortuna di assistere dal vivo e in televisione.

È stato Maverick Viñales a trionfare. Lo spagnolo ha posto fine al digiuno di 25 gare senza vittorie della Yamaha, rendendosi protagonista di una corsa magistrale. Pur non perfetto al via, l’iberico ha saputo recuperare in fretta posizioni su posizioni, imponendo un ritmo indiavolato alla gara. Sul passo dell’1’29” Maverick è tornato in versione “Top Gun” e la sua M1 aveva le fattezze di un “caccia”, in grado di seminare qualunque nemico.

Missione compiuta! La vittoria arriva e la gioia è incontenibile. Sotto il casco si intravedono anche delle lacrime. Si rimane sorpresi perché Viñales non pare essere un “sentimentale”. Eppure, nella soddisfazione di una vittoria di questa portata, emerge anche il lato umano di un centauro che aspettava da diverso tempo un segnale diverso. Certo, il layout australiano ha sicuramente sorriso alle qualità del pacchetto iberico-giapponese. Tuttavia, questi 25 punti sono frutto della prova di un grande pilota che a Phillip Island ha dato una lezione di motociclismo a tutti.

Tra chi deve un po’ pensare a quanto accaduto c’è Valentino Rossi. Il “Dottore“, quinto al traguardo, non ha potuto replicare quanto fatto dal suo teammate. Problematiche di assetto legate al suo stile di guida hanno inciso negativamente sul riscontro finale. Ritenere Rossi lo sconfitto di giornata non è un azzardo. La pista australiana è spesso stata amica di Valentino e il dover subire lo smacco di un successo firmato dal compagno di squadra non può certo rallegrarlo.

In un’annata così complicata, l’aspirazione era quella di vincere personalmente una gara ed interrompere la maledizione della Yamaha. E invece è stato Viñales a salire sul gradino più alto del podio. Il “46” in Malesia ha l’opportunità di rifarsi su un circuito dove le gioie non sono mancate ma qualunque discorso è condizionato all’adattamento di una M1 che tra le mani di Maverick è tornata grande mentre tra quelle del campione italiano ha problemi di stabilità.

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Valerio Origo

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *