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MotoGP, analisi prove libere GP Giappone 2018: Andrea Dovizioso vuole il bis, Marquez lavora di fino, le Yamaha su strade diverse

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Il venerdì del Gran Premio del Giappone 2018 della MotoGP ha vissuto due sessioni totalmente differenti. La prima (clicca qui per la cronaca) si è disputata sull’asciutto e ha messo in mostra il solito ottimo Andrea Dovizioso che con la sua Ducati si è confermato a proprio agio sulla pista di Motegi, mentre la seconda (clicca qui per la cronaca) condizionata dall’asfalto umido e da temperature basse, non ha potuto regalare spunti interessanti, tanto che il miglior tempo è stato messo a segno da Dani Pedrosa (Honda) davanti a Scott Redding (Aprilia) e Danilo Petrucci (Ducati Pramac). 

Nel complesso, tuttavia, la prima giornata del fine settimana nipponico ha ribadito che la Ducati potrebbe essere ancora una volta la moto da battere, anche senza l’infortunato Jorge Lorenzo, trovandoci su un pista che richiede ottima staccata e trazione, le due caratteristiche principali della moto di Borgo Panigale. Andrea Dovizioso ha stampato il miglior tempo assoluto in 1:45.358, ma il margine di vantaggio sugli inseguitori è di appena un decimo, per cui c’è la sensazione che la Desmosedici possa anche fare meglio. Il secondo turno di prove libere, con l’asfalto bagnato, ha convinto il forlivese a non correre ulteriori rischi, rimanendo fermo ai box, dall’alto del suo crono della mattinata. Per i team satellite, come il Ducati Pramac, buoni riscontri da Jack Miller mentre Danilo Petrucci sembra avere scelto una strada non ideale, per cui domani dovrà ritrovare il giusto set-up ad una moto che, ad ogni modo, potrà fare bene a sua volta tra qualifiche e gara.

Buon risposte arrivano, come quasi sempre, dalla padrona di casa Honda. Ottimo secondo posto, infatti, per Cal Crutchlow (LCR Honda) mentre Marc Marquez ha chiuso al quarto, ad appena 35 millesimi dal britannico. La moto giapponese si è confermata anche nella, poco indicativa FP2, con Dani Pedrosa che ha centrato il miglior tempo in condizioni di umido. Il progetto di Marquez, vincere e festeggiare il titolo iridato sul tracciato di proprietà della Honda ha già preso il via, ma Dovizioso sarà un osso duro da affrontare. Le altre due sessioni di libere di domani ci faranno capire quale gomma sceglierà il campione del mondo in carica per la gara, raffrontandola alla scelta del ducatista.

Giornata di difficile lettura, invece, per la Yamaha. Da una parte Maverick Vinales chiude in quinta posizione a 282 millesimi da Dovizioso e prosegue sull’onda dell’entusiasmo dopo il podio di Buriram. Lo spagnolo sembra aver intrapreso la giusta direzione con la M1, portandola sempre più vicina al suo stile di guida e, in questa gara, ha anche provato un nuovo serbatoio per trovarsi ancor più a proprio agio in sella. L’ex Suzuki ha confermato di avere buone sensazioni sia sull’asciutto, sia sul bagnato, una condizione nella quale, fino a poche settimana fa, era vissuta come un incubo. Discorso leggermente differente per il suo compagno Valentino Rossi che nella prima sessione di prove libere non è andato oltre il nono posto a quasi un secondo dalla vetta. Il “Dottore”, come spesso gli capita, dovrà recuperare terreno nella giornata di domani, lavorando soprattutto in ottica gomme e nella ricerca del giusto feeling. La M1, come visto in Thailandia, è in ripresa e alcuni difetti sono stati limati. A livello di elettronica, e quindi in uscita di curva, c’è ancora da compiere diversi step, ma a Iwata sembrano, finalmente, intravedere la luce in fondo al tunnel. Buona giornata anche per Johann Zarco (Yamaha Tech3) che ha chiuso al terzo posto la FP1, un motivo ulteriore per sorridere per una scuderia che, da tanti mesi, non ha avuto troppi motivi per farlo.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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