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MotoGP

Valentino Rossi, GP Aragon 2018: “La moto è questa, situazione preoccupante. Che fatica con le gomme. E per il 2019…”

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Valentino Rossi ha chiuso il GP di Aragon 2018 con un mesto ottavo posto, un risultato che non può assolutamente soddisfare il Dottore abituato a ben altre gioie nella sua gloriosa carriera. Il nove volte Campione del Mondo, partito in 17^ posizione dopo delle qualifiche estremamente problematiche, è riuscito a recuperare nel corso della gara vinta da Marc Marquez davanti ad Andrea Dovizioso ma fermandosi ben lontano dal podio: la situazione è sempre più critica per il centauro di Tavullia che stenta a decollare a causa di una Yamaha davvero troppo lontana dalla concorrenza.

Valentino Rossi analizza così la situazione ai microfoni di Sky: “Ieri è stata la giornata più difficile del weekend. Abbiamo fatto alcune modifiche alla moto, ma facevo ancora più fatica fin dalla mattina, così mi sono un po’ rassegnato. E’ stato un errore, se avessi continuato a fare il mio lavoro magari riuscivo a fare il mio giro in Q1, non entravo in Q2 ma magari riuscivo a partire una fila davanti e oggi potevo arrivare una o due posizioni davanti. Invece oggi abbiamo fatto altre cose, modifiche grandi (come in realtà avevamo fatto anche ieri) e stamattina nel warm up sono andato un po’ meglio. Ma questo ora è il nostro potenziale, al momento. Considerando le cadute degli altri probabilmente avremmo fatto fatica a entrare nella top tenQuesto è abbastanza preoccupante. Sono stato un po’ più veloce dell’anno scorso, ma semplicemente perché sto meglio, l’anno scorso ero infortunato“.

Il 39enne è estremamente sconfortato: “La moto è questa da un po’ e questa è la cosa più preoccupante. Gli altri hanno fatto un grande passo in avanti, in primis la Ducati. E poi Honda, Suzuki, anche l’Aprilia che oggi ha chiuso davanti a noi. La situazione come sappiamo da un po’ è abbastanza preoccupante. Dobbiamo continuare a lavorare adesso perché ci sono ancora 5 gare, soprattutto sull’elettronica possiamo farlo. Questa era una delle piste più dure dell’anno per noi, ma qualcosa di elettronica studiato dal nuovo team c’era e mi ha aiutato nel finale della gara, infatti sono riuscito a tenere un passo costante e a sorpassare Miller. I prossimi test di Valencia in vista della moto del 2019? Non so quello che succederà. Forse dovete chiederlo voi ai giapponesi. Storicamente la Yamaha portava la moto nuova già nei test di agosto di Brno, invece da due anni non arriva niente. Non so perché, dovete provare a chiederlo voi ai giapponesi…“.

I problemi tecnici sembrano poi essere sempre gli stessi: “Quando fai modifiche grandi e poi la moto non risponde è un brutto segnale, c’è un altro problema. Il feeling quando cambiamo il set up della moto cambia un po’, perché sposti il bilanciamento dei pesi, ma fai qualcosa meglio e qualcosa peggio e alla fine il tempo è sempre lo stesso. All’inizio davanti hanno un po’ cercato di salvare le gomme, quando poi hanno spinto avevo quasi un secondo e mezzo a giro di differenza, un’enormità, quindi siamo in difficoltà. Le altre moto stressano meno la gomma dietro, quindi quando aprono il gas i sistemi elettronici lavorano meglio, leggono che c’è più grip, accelerano molto più delle nostre, che invece continuano un po’ a scivolare. A volte con le gomme nuove facciamo il giro veloce in alcune piste, ma poi in gara siamo comunque in difficoltà. Ma questo è lo stesso commento da più o meno settembre dell’anno scorso. Storicamente dagli anni ’70 la Yamaha è sempre stata un grande competitor della Honda, qualche anno è andata meglio, spesso ha inseguito, ma dai miei tempi è sempre stata una moto veloce. Ha avuto momenti di crisi, questo è un momento di crisi tecnica difficile, ma non è difficile lavorare: dobbiamo fare le cose giuste“.

 





Foto: Valerio Origo

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