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Ciclismo

Memorial Pantani 2018: tornano in gara Vincenzo Nibali e Fabio Aru! Ultimo esame prima dei Mondiali

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Mancano 9 giorni ai Mondiali di ciclismo ad Innsbruck (Austria). Se il ct Davide Cassani sta ricevendo riscontri importanti da parte di uno scatenato Gianni Moscon, domani tratterrà il fiato per vedere all’opera Vincenzo Nibali e Fabio Aru nel Memorial Pantani 2018: si tratterà per entrambi dell’ultimo test competitivo in vista della rassegna iridata.

Lo Squalo è uscito dalla Vuelta con più dubbi che certezze. Ha già compiuto un miracolo rientrando a tempo di record dopo la frattura alla vertebra patita al Tour de France a causa dello sconsiderato gesto di uno spettatore. Il 33enne siciliano ha perso 3 settimane di allenamenti, fattore che ora influisce tremendamente su uno stato di forma tutt’altro che ideale. In Spagna il fuoriclasse della Bahrein Merida ha tentato spesso ad andare in fuga da lontano, senza trovare mai il colpo di pedale per giocarsi una tappa. Non è un caso se sia arrivato a sfogarsi con una frase categorica: “Non sono in grado di giocarmi il Mondiale”. Tuttavia, come ripete sovente Cassani, Nibali è sempre Nibali. Un fenomeno assoluto, il più grande corridore italiano del Nuovo Millennio. Un campionissimo che, per classe, inventiva, fiuto ed esperienza, può sempre provare ad inventare ed incendiare la corsa. Lo ha fatto anche alla Milano-Sanremo, anche se chiaramente il percorso iridato sarà di ben altro spessore. La speranza del commissario tecnico è che il messinese possa ritrovare brillantezza dopo i giorni di scarico susseguenti alla Vuelta. Spero che sia al 90% e che possa bastare“, aveva confidato ad OA Sport.

Il Memorial Pantani, quest’anno più duro del solito proprio in vista dei Mondiali, rappresenterà dunque un banco di prova quasi decisivo. Nibali potrà saggiare la condizione nella prima parte del tracciato, affrontando in particolare per tre volte la salita di Montevecchio, 5 km al 7% di pendenza media, con punte del 14%. Al termine di questa corsa lo Squalo potrà davvero capire definitivamente con quale ruolo potrà presentarsi in Austria, se da capitano unico ed indiscutibile o se da jolly pronto a mettersi al servizio della Nazionale (un po’ come fece Paolo Bettini nel 2008, quando vinse Alessandro Ballan).

Sulle strade della Romagna cercherà risposte definitive anche Fabio Aru. Il sardo viene dalla stagione peggiore in assoluto della sua carriera, in cui non ha funzionato davvero nulla. Il passaggio dall’Astana alla UAE Emirates ha prodotto una pericolosissima involuzione ed anche alla Vuelta il Cavaliere dei Quattro Mori non ha mai fornito l’impressione di poter fare classifica, peraltro incappando anche in una brutta caduta e nell’influenza. Qualche giorno di riposo sarà bastato per ricaricare le batterie? Di sicuro non potrà giocarsi la maglia iridata, tuttavia a lui il ct chiede un contributo fondamentale per la squadra, magari provando a rendere la corsa dura tra il terzultimo ed il penultimo giro. Cassani è consapevole che anche un Aru al 50% potrebbe rivelarsi utile alla causa: pur se lontanissimo dalla forma migliore, è difficile trovare in Italia altri scalatori del livello del vincitore della Vuelta 2015.

federico.militello@oasport.it





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Foto: Pier Colombo

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