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F1, GP Singapore 2018: Sebastian Vettel non ha più nulla da perdere. E c’è il precedente del 2010…

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Manca sempre meno al quindicesimo round del Mondiale 2018 di Formula Uno. Sul tracciato cittadino di Marina Bay (Singapore) le luci stanno per accendersi e non solo in senso metaforico: la gara sarà in notturna per via delle alte temperature e lo scenario sarà come al solito spettacolare.

Sebastian Vettel e la Ferrari arrivano al round asiatico con la necessità di centrare il bersaglio grosso. La batosta di Monza è stata molto pesante e il distacco di 30 punti nella classifica riservata ai piloti da Lewis Hamilton (Mercedes) non è certo trascurabile. A 7 GP dalla fine del campionato, la bilancia pende decisamente dalla parte del britannico e sarà necessario darsi da fare e massimizzare le proprie prestazioni.

Sulla pista di Singapore l’occasione è ghiotta. Le caratteristiche del layout dovrebbero adattarsi alle qualità della SF71H. Trazione, stabilità in frenata e “gentilezza” sugli pneumatici sono i requisiti per andar forte su questo asfalto e la vettura di Maranello, per quanto ha fatto vedere fino ad ora in stagione, sembra possedere queste doti. La Pirelli ha messo a disposizione dei team, per la prima volta in stagione, le hypersoft, le ultrasoft e le soft, escludendo le supersoft. Un salto di mescola che potrebbe sorridere alla scuderia italiana per quanto detto precedentemente.

Vettel da par suo potrà sfruttare le potenzialità della propria monoposto e le sue attitudini su questo circuito. Il tedesco, infatti, a queste latitudini, è sempre stato molto veloce: quattro vittorie e quattro pole, i record di podi (6) e dei punti conquistati (155) parlano chiaro. Inoltre, facendo un salto nel passato e precisamente nel 2010, Sebastian si è trovato in una situazione di grave ritardo, riuscendo poi ad esultare a fine stagione.

All’epoca del suo primo titolo iridato, infatti, il 31enne nativo di Heppenheim era in ritardo di 31 lunghezze dal leader della graduatoria (Lewis Hamilton con la McLaren), quando mancavano 6 corse al termine del campionato (dopo il GP del Belgio). Pertanto, con 175 punti a disposizione, il tedesco ha ancora delle concrete possibilità a patto di vincere e sperare anche in qualche passaggio a vuoto di Hamilton e delle Frecce d’Argento. A Singapore, la monoposto di Brackley ha sempre fatto tanta fatica per il degrado eccessivo delle gomme posteriori. Inoltre, la Red Bull potrebbe essere della partita per il “successo di tappa”. Su una pista simile a quella di Montecarlo, dove vinse Daniel Ricciardo, le macchine di Milton Keynes sono da tenere in grande considerazione e potrebbero essere l’ago della bilancia nell’eterna contesa tra Ferrari e Mercedes.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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