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F1, GP Belgio 2018: Spa è l’occasione giusta per la Red Bull per voltare pagina

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Sono giorni frenetici e importanti in casa Red Bull. Non può certo dirsi all’insegna del relax la pausa vissuta dalla scuderia di Milton Keynes. Oltre a dover fare i conti con una vettura per l’ennesima volta meno competitiva di quanto ci si aspettasse ad inizio stagione, i vertici del team hanno dovuto anche stravolgere la line-up. Sembrava tutto fatto per il rinnovo di Daniel Ricciardo, e invece come un fulmine a ciel sereno è arrivato il passaggio dell’australiano alla Renault, che ha portato la Red Bull, annuncio di pochi giorni fa, a optare per Pierre Gasly.

Dobbiamo solamente sistemare alcune cose qua e là, ma va tutto bene. Presto sentirò qualcosa, ne sono sicuro. L’accordo sarà sicuramente fatto a Spa o durante la pausa“. Così, parlava Ricciardo, circa un mese fa, sulla sua situazione. In effetti, con il senno di poi, l’australiano non aveva chiarito con chi avrebbe siglato l’accordo. Scherzi a parte, un principio di accordo con la Red Bull c’era, motivo per cui il suo passaggio alla Renault resta per il momento avvolto nel mistero.

Stando almeno a quanto afferma Helmut Marko. “Si è comportato in modo molto strano, non me l’aspettavo. Ne avevamo parlato in Austria, poi in Ungheria ci ha detto che era d’accordo su tutto. Infine, dopo i test, mi ha chiamato per dirmi che sarebbe passato alla Renault“, si è affrettato a commentare il consulente di Dietrich Mateschitz, forse per “scaricare” le colpe sul pilota, forse dicendo la verità. Questo, chiaramente, lo sanno soltanto i protagonisti. Quello che è certo è che Ricciardo non era così convinto della permanenza in Red Bull, al punto da avere insistito più volte nel siglare un accordo annuale, accettando di rimanere in un team, che seppur top in ogni caso non puntava su di lui, per poi guardarsi intorno l’anno successivo, leggasi valutare la possibilità di approdare in Ferrari o addirittura in Mercedes.

Ecco perché Spa rappresenta un’occasione per voltare pagina per la Red Bull, per tanti motivi. La RB14 sembrava potersi inserire nella lotta tra Ferrari e Mercedes a inizio stagione, ma poi la pista ci ha detto il contrario. Il motivo principale è stato attribuito, da anni a questa parte, alla power unit Renault, tanto che poche settimane fa è stato finalmente ufficializzato il passaggio alla Honda dal 2019 (ecco perché l’ingaggio di Ricciardo suona anche come “sgarbo” nei confronti della Red Bull, oltre ovviamente al fatto di aver preso un top rider). Anche la line-up per il prossimo anno è stata definita, dando quindi al team, aldilà delle polemiche, una direzione su dove lavorare in vista del 2019 e con chi.

Ma questo è il futuro. Per il momento siamo ancora nel 2018 e l’obiettivo è terminare la stagione al meglio per la Red Bull, chiudendo in modo professionale i rapporti prima con la Renault e poi con Ricciardo. Soprattutto con la casa francese, la cui power unit ha tradito per l’ennesima volta prima in Germania e poi in Ungheria. Aldilà di ogni ragionamento sulle caratteristiche della pista di Spa, sarà l’affidabilità un aspetto imprescindibile per il team di Milton Keynes, per provare ad inserirsi nella lotta per la vittoria, o quanto meno stare lì in agguato in attesa di un passo falso o di un episodio che possa stravolgere l’andamento della corsa, fatto tutt’altro che inusuale quest’anno.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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