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Atletica, Olimpiadi Tokyo 2020: i prospetti da medaglia dell’Italia. Si punta su marcia e Tamberi, sperando in Tortu

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L’Italia dell’atletica leggera è uscita con le ossa rotte dagli Europei 2018 di atletica leggera: escludendo gli allori conquistati nelle gare a squadre di maratona (tecnicamente poco rilevanti e inseriti nel medagliere a differenza del passato), chiudiamo la rassegna continentale con appena quattro bronzi. La nostra Nazionale torna a casa senza aver conquistato un oro (individuale), episodio che non succedeva da Stoccolma 1958: siamo tornati indietro di sessant’anni, il nostro movimento non riesce a rialzarsi e si stenta sempre più a emergere. I vertici federali sono riusciti a vedere il bicchiere mezzo pieno nonostante i numeri siano lacunosi, il fermento che si è visto in primavera non si è confermato nell’appuntamento cruciale della stagione e purtroppo ci confermiamo un piccolo puntino nel panorama internazionale. Ed erano “solo” Europei…

Al momento non c’è ottimismo verso le Olimpiadi di Tokyo 2020, mancano due anni alla rassegna a cinque cerchi, un appuntamento da non fallire e dove si cercherà di scongiurare le zero medaglie che abbiamo vissuto già a Rio 2016. Ma al momento quali sono gli italiani che possono vincere una medaglia ai Giochi Olimpici? I nomi non sono tantissimi, le carte a disposizione sono poche, avremo solo qualche freccia nel nostro arco per provare a tornare sul podio più importante.

Al momento abbiamo fiducia nella marcia. Antonella Palmisano si è confermata di bronzo dopo il terzo posto ai Mondiali, la pugliese si distingue sempre nella 20 km, nel Sol Levante potrebbe nuovamente sfidare le cinesi e le altre big per cercare di consacrarsi. Nel tacco e punta attenzione anche a Massimo Stano, quarto a questi Europei dopo il bronzo in Coppa del Mondo: se continuasse su questo percorso potrebbe davvero essere una carta importante a Tokyo. Da valutare invece la tecnica di Eleonora Giorgi e Giorgio Rubino, al momento comunque lontani dai vertici.

Gianmarco Tamberi ha il talento per farci sognare ma il suo recupero procede lento: sono passati due anni dall’infortunio e ancora non abbiamo rivisto il ragazzo capace di vincere Mondiali Indoor ed Europei volando a 2.39. Gimbo comunque può fare saltare il banco e all’interno dello stadio è la carta più importante che possono giocarci in questo momento, a meno che Elena Vallortigara e Alessia Trost non compiano un salto importante in avanti in termini di continuità.

Capitolo Filippo Tortu a parte. Il brianzolo, in questo momento, potrebbe fare poco in un contesto mondiale contro americani e caraibici: il 20enne dovrebbe davvero migliorare tanto, il 9.99 di Madrid non basta per salire sul podio, serve una crescita rilevante. Il nostro velocista dovrebbe puntare più sui 200 dove ci sarebbe anche Eseosa Desalu, sceso a 20.13 in quel di Berlino: riuscirà a compiere un ulteriore salto di qualità? Nella maratona poi le sorprese sono sempre dietro l’angolo come ha dimostrato Yassine Rachik nella capitale tedesca, c’è anche Sara Dossena e rientrerà Daniele Meucci. Yeman Crippa è stato bravissimo agli Europei vincendo il bronzo sui 10000 e chiudendo quarto sulla mezza distanza ma il mondo africano sembra ancora lontano. Le staffette non assicurano delle certezze. Si spera che qualcuno spunti dal nulla nel giro di due anni o che qualche giovane compia un exploit ma l’Italia conta le sue carte sulle dita: alle Olimpiadi sarà ancora sofferenza…

 





Foto: Herbert Kratky Shutterstock.com

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