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Atletica, Europei 2018. Tamberi: “Mi inchino agli avversari”. Grenot: “Non ho rimpianti”. Osakue: “Finale da sogno”. Le parole degli azzurri tra quarti e quinti posti

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Penultima giornata agli Europei 2018 di atletica leggera, serata con due quarti posti e due quinte piazze per l’Italia. Queste le dichiarazioni che gli azzurri hanno rilasciato alla Fidal.

GIANMARCO TAMBERI ha cercato di lottare per le medaglie, ci ha creduto fino alla fine prima di essere beffato e accontentarsi del quarto posto. Il marchigiano non è riuscito così a difendere il titolo conquistato due anni: “Mi devo inchinare agli avversari perché i tre che vanno sul podio hanno centrato il personale. Non mi aspettavo una gara così, pensavo che 2,28 superato senza errori bastasse per una medaglia. Ho cercato di fare il mio, nel primo tentativo a 2,33 ero anche abbastanza vicino, poteva valere un 2,31 ma ho provato il tutto per tutto per cercare una medaglia. Ero carichissimo, la voglia di saltare mi portava via. Sono sicuro che questa è la strada giusta per tornare in alto, credo che avrei potuto fare anche 2,33 ma con una progressione diversa, e poi sono misure che non provo da tanto tempo. Una gara in cui Przybylko ha realizzato un capolavoro di fronte a un gran tifo, me ne sono preso anch’io una bella fetta e mi sono divertito. Se guardiamo il lato positivo, sono contento di aver fatto il record stagionale con la maglia dell’Italia, ci tengo a dare il massimo in azzurro, e mi è piaciuto il carattere che ho tirato fuori a 2,28. Ma non ambisco a questo, gli obiettivi sono altri. L’anno scorso non ne avevo più dopo i Mondiali, invece adesso non vedo l’ora di tornare in gara, tirare fuori la cattiveria per quella di oggi e magari fare 2,30. Ci ho messo veramente l’anima e ringrazio tutti quelli che mi sostengono”.

YEMAN CRIPPA andava a caccia di una nuova magia dopo il bronzo conquistato sui 10000 metri, ha disputato una bellissima gara sulla mezza distanza concludendo in quarta posizione: “Sono contento della gara di stasera, anche se per pochissimo è sfuggito il podio, forse per colpa mia perché ho fatto vari errori: tante volte avanti e dietro, e mi è costato molto. Se ne avessi avuto un po’ di più nel rettilineo finale avrei preso il francese. È una medaglia di legno, ma sono giovane e posso lavorarci. Torno a casa con un terzo e un quarto posto niente male, poi vedendo chi mi ha battuto sono sereno, pur sapendo che devo lavorare molto”.

DAISY OSAKUE è raggiante per il quinto posto ottenuto nel lancio del disco, la piemontese ha risposto con le unghie dopo la violenza subito settimana scorsa quando un gruppo di ragazzi le ha lanciato un uovo addosso: “Già la finale era un sogno e ci sono entrata, poi l’obiettivo era arrivare tra le prime otto per giocarmi gli ultimi tre lanci e ce l’ho fatta. Amareggiata soltanto per non aver realizzato il personale ma non ero lontana e sono molto contenta. Mi sono divertita troppo, qui ero in pedana con le migliori. È la quarta volta quest’anno che lancio vicino ai 60 metri, spero di farli presto. C’è tanto su cui lavorare, mi dispiace per i nulli, non vedo l’ora di arrivare a casa per mettermi sotto ad allenarmi. Berlino è un trampolino di lancio, la ricorderò per sempre”.

Grande delusione, invece, attorno alla 4X400 femminile da cui ci si aspettava un risultato di spicco e invece è arrivato soltanto il quinto posto, una prestazione insoddisfacente per il quartetto. A mancare è stata soprattutto LIBANIA GRENOT in ultima frazione: “C’era l’aspettativa di difendere il bronzo di due anni fa, ma non sempre si può vincere. Abbiamo dato il 100%, non ho rimpianti. Dispiace per il podio mancato ma da qui si riparte”. RAPHAELA LUKUDO ha disputato un’eccellente terza frazione: “Ho dato il massimo, nella mia frazione ero in scia a Polonia e Francia, ma in staffetta le carte in tavola cambiano ogni volta. Valiamo molto più del quinto posto e lo dimostreremo”. Discreta anche la prova di AYOMIDE FOLORUNSO in seconda: “Puntavamo al nostro meglio ma anche le altre non erano da meno. Sapevo sarebbe stata tosta perché erano tutte battagliere. La sensazione è di aver forzato la prima parte rispetto al solito per prendere la corda. Abbiamo fatto tutte quello che potevamo”. Delusione anche per MARIA BENEDICTA CHIGBOLU che ha cercato di dare il massimo al lancio: “Dispiace non portare a casa la medaglia. Ho dato tutto quello che avevo. Sono partita decisa e forse sul finale meno brillante rispetto alle mie altre prove”.

 





Foto: FIDAL/Colombo

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