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Ciclismo

Tour de France 2018, la tappa più corta della storia. Previsti ritmi folli: rischio rivoluzione in classifica

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Dopo l’Alpe d’Huez e prima del Tourmalet, questo è il giorno che tutti aspettavano al Tour de France 2018. C’è tanta curiosità attorno alla 17esima tappa, sia perché debutterà la grande novità della partenza in griglia (in pieno stile Formula Uno) sia per la ridotta lunghezza. Appena 65 chilometri, infatti, tra Bagnères-de-Luchon e Saint-Lary-Soulan (Col du Portet) ma ben 38 saranno in salita: una frazione sprint, la più corta di sempre (cronometro escluse) in una grande corsa di tre settimane. Si preannuncia un pomeriggio pirotecnico e movimentato in cui può succedere davvero di tutto e in cui la classifica generale potrebbe essere stravolta: ultima occasione per moltissimi atleti che dovranno sfruttare il secondo giorno sui Pirenei se vorranno provare a ribaltare tutto e lottare per la maglia gialla.

Sono previsti ritmi folli per una tappa che scatterà addirittura alle ore 15.15, tardissimo rispetto alle abitudini: un mordi-fuggi di poco più di due ore ma che peserà tantissimo sulle gambe dei ciclisti. Il programma di giornata è presto detto: il via con la tanto chiacchierata partenza in griglia (che non farà la differenza, i corridori sono raggruppamenti in poco più di 200 metri e nel giro di un paio di chilometri si ritroveranno tutti insieme, salvo clamorose sorprese) e immediatamente il Col de Peyresourde (15 chilometri al 6,7% di pendenza media). Picchiata verso Loudenvielle dove inizierà il Col de Val Louron-Azet, un altro primo categoria di 7,4 chilometri all’8,3%. Nuova discesa verso Saint-Lary-Soulan dove inizieranno gli ultimi 16 chilometri infernali: bisogna scalare il mitico Col du Portet, 9% di pendenza media per arrivare a 2215 metri sul livello del mare. Sulla Cima Henri Desgrange (l’equivalente della Cima Coppi al Giro d’Italia) avremo una classifica diversa rispetto a quella con cui si partirà tra poche ore.

La tappa più corta della storia rappresenta un crocevia importante in questa Grande Boucle ma cosa potrebbe accadere concretamente? Tutti si aspettano lo scontro diretto tra Geraint Thomas e Chris Froome, i due britannici del Team Sky che occupano le prime due posizioni in classifica: la maglia gialla ha 1’39” di vantaggio sul compagno di squadra che potrebbe attaccarlo. Thomas reggerà il peso della terza settimana? Froome avrà la gamba per provarci e involarsi verso la doppietta Giro-Tour? Oppure il Team Sky risulterà attaccabile e ci sarà margine per dei colpi di mano? Tom Dumolin, Romain Bardet e Primoz Roglic osservano ma l’unica squadra che potrebbe fare corsa dura fin dall’inizio è la Movistar di Quintana, Valverde e Landa. Possibili ritmi folli potrebbero fare saltare il banco, sperando che non si ripeta il noioso copione di ieri con una stretta marcatura tra tutti i big.

 





(foto Valerio Origo)

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