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Ciclismo

Tour de France 2018, il mito dell’Alpe d’Huez: sarà altro show del Team Sky? Vincenzo Nibali è pronto alla battaglia

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Dodicesima tappa del Tour de France 2018: partenza da Bourg-Saint-Maurice Les Arcs, arrivo dopo 175 chilometri in cima alla storica Alpe d’Huez. Non c’è bisogno di aggiungere altro per far capire di che stage si tratti, l’ultima del trittico alpino infernale di questa Grande Boucle.

Pensi all’ultima erta e i ricordi sono diversi al pari delle vittorie italiane: Fausto Coppi nel 1952, Gianni Bugno nel 1990 e nel 1991, Marco Pantani nel 1995 e nel 1997, Roberto Conti nel 1994 e Beppe Guerini nel 1999. Diverse emozioni che hanno contribuito a scrivere pagine memorabili per il Bel Paese che di quei 21 tornanti ha un ricordo dolcissimo.

13,8 km all’8,1%, dislivello di 1054 metri, di pura sofferenza nei quali un Pantani apprendista accarezzava i pedali come un maestro e i rivali che lo vedevano sfilare non potevano far altro che allargare le braccia, non comprendendo come facesse quello scricciolo in bicicletta a spingere certi rapporti, valsi il record di scalata (37’35”). Erano però altri tempi, dove forse c’era maggior spazio all’improvvisazione ed alla creatività.

L’era della Sky, da Bradley Wiggins in avanti, ha sancito un nuovo modo di gestire la corsa. Razionalità trasferita alla bici e di qui i tronfi dal sapore britannico portati avanti da “Sua Maestà” Chris Froome e ora dallo “scudiero” Geraint Thomas. Tutti si chiederanno se assisteremo ad un duello in casa o se quest’ultimo, pur in Maglia Gialla, si adeguerà, rispettando le consegne e dando priorità al “keniano bianco“.

Sarà però la strada l’unico giudice che sentenzierà sull’esito della corsa e anche sulle prospettive di Vincenzo Nibali. Il 33enne siciliano ha accusato il colpo in cima a La Rosiere. 59″ il ritardo accumulato, in compagnia di corridori di un certo spessore come Romain Bardet e Nairo Quintana, ma lo “Squalo” non vuol certo arrendersi alle prime difficoltà. Lungo le rampe della “Dutch Mountain” (la salita degli olandesi, viste le 8 vittorie di corridori dei Paesi Bassi) che Vincenzo vedremo? Passivo o desideroso di mettere in difficoltà i suoi avversari? Le gambe daranno seguito ai propositi del ciclista italiano, non certo intenzionato a fare da comparsa all’atteso spettacolo made in Sky.

Una tappa complicata quella che ci apprestiamo a vivere con 71.5 km di salita e circa 5000 metri di dislivello. Una condanna per noi comuni mortali ma non per i fuoriclasse del pedale, pronti a scatenare la bagarre sull’ultima ascesa e a regalare al pubblico un’altra giornata di grande ciclismo.

 





giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Comunicato Rcs

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