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Hockey ghiaccio, Mondiali 2018: Svezia e Canada favorite in Danimarca. Russia per la conferma, Stati Uniti per il riscatto

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Dal 4 al 20 maggio la Danimarca sarà teatro dei Mondiali 2018 di hockey su ghiaccio. Dopo la Prima Divisione, chiusasi con la promozione dell’Italia, tocca adesso alla Top Division, quella che assegnerà il titolo iridato. La caccia a Svezia e Canada è aperta: sono state loro a monopolizzare le ultime tre edizioni (dominio ancor più netto se si guarda ai Giochi Olimpici), e saranno di conseguenza loro le due squadre da battere.

LE FAVORITE – La novità principale di questo Mondiale rispetto alle Olimpiadi di PyeongChang è la presenza dei giocatori della NHL, vista la sua diversa collocazione temporale nel calendario della stagione. Non ci saranno tutti, chiaramente (nella Lega americana si sta ancora disputando il secondo turno dei playoff), ma quanto meno il torneo sarà più popolato rispetto al boicottaggio totale cui abbiamo assistito in Corea. Cambieranno, dunque, i valori in campo. Cambieranno, soprattutto, i roster di Svezia e Canada, entrambe deludenti alle Olimpiadi con il comune denominatore della sorpresa Germania: i primi, campioni in carica e già impressionanti nelle amichevoli di preparazione, si fermarono ai quarti; i secondi, invece, in semifinale, consolandosi in ogni caso con la medaglia di bronzo.

LE SFIDANTI – Il discorso in Danimarca potrebbe quindi cambiare. Entrambe dovranno vedersela con la Russia, che a PyeongChang è uscita con la medaglia d’oro (ma sotto bandiera neutrale). Il roster è rimasto principalmente lo stesso, con qualche piccola modifica, ma, come detto, ad essere cresciuto è il livello delle avversarie. Su tutti, parlando di stelle NHL, quello degli Stati Uniti. Dimenticatevi della Corea e di quel gruppo di giocatori sconosciuti gli uni con gli altri (prima del primo incontro olimpico avevano passato insieme un totale di sole tre ore sul ghiaccio): Team USA sarà ben altra cosa in Danimarca, con l’obiettivo dichiarato di riscattare la brutta figura a cinque cerchi (eliminazione ai quarti) e centrare finalmente la vittoria iridata che manca dal 1960 (quando il Mondiale coincideva con le Olimpiadi).

LE OUTSIDER – Quattro grandi favorite, equamente divise nei due gironi (Russia e Svezia nel gruppo A, Canada e USA nel B), ma le sorprese, chiaramente, non sono escluse. La principale indiziata è la Finlandia, che tanto bene ha fatto nel percorso di avvicinamento, dove ha battuto sia Svezia che Russia. Ci proverà la Repubblica Ceca, anch’essa con un roster rinnovato rispetto a PyeongChang, mentre per la Germania sarà più complicato replicare la bella storia delle Olimpiadi. Per tutte le altre, l’obiettivo sarà quello di mantenere il proprio posto in Top Division, con la Slovacchia “protetta” dal regolamento, essendo il Paese ospitante della prossima edizione.

IL FORMAT – Due gironi da otto squadre. Le prime quattro dei due raggruppamenti passeranno alla fase ad eliminazione diretta che dai quarti porterà fino alla finalissima (con incroci già stabiliti). A retrocedere, invece, saranno le ultime due della classifica complessiva del torneo. Nel caso in cui tra queste dovesse trovarsi la Slovacchia, allora sarà la terzultima ad essere condannata.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter IIHF

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