Seguici su

Ciclismo

22 aprile, un anno fa ci lasciava Michele Scarponi. Un ricordo più vivo che mai

Pubblicato

il

Sempre pronto alla battuta, mai una parola fuori posto. Un ragazzo che faceva gruppo, come si suol dire, e che attirava per la sua semplicità e coinvolgeva per la simpatia. Rispettato dal plotone al completo, in ogni corsa lo trovavi sorridente, nonostante le fatiche quotidiane, pronto a scherzare con chiunque dei suoi avversari. Una persona buona e non sono frasi di circostanza.

Questo era Michele Scarponi, che si è spento tragicamente un anno fa, quando si allenava nella sua Filottrano, investito mentre faceva ciò che amava: andare in bicicletta. Un evento tragico che colpi anche l’investitore, Giuseppe Giacconi, che mai è riuscito a darsi pace per l’accaduto e morto per un male incurabile nel febbraio 2018 a 57 anni.

Quel maledetto incidente stradale che ha privato il vincitore del Giro d’Italia del 2011 dell’ultima esibizione da capitano nella Corsa Rosa del centenario. Sarebbe stata la chiusura del cerchio ideale ed invece il destino ha riservato al corridore nostrano un altro destino…

Una figura che rivive nei cuori di tutti grazie al suo modo di essere e di concepire il ciclismo, disciplina di grandi sacrifici ma altrettante soddisfazioni. Lo sport del pedale è questo, prendere e lasciare e Scarponi lo rappresentava al meglio, riuscendo ad interpretare il ruolo del capitano e del gregario alla grande. Anche per questo, a 12 mesi di distanza, sono tanti che lo menzionano e gli dedicano un successo o un’emozione speciale. Da Alejandro Valverde a Vincenzo Nibali, passando per Alberto Contador: i più importanti ciclisti al mondo sono stati sconvolti in quella funesta mattinata da una notizia che davvero non avrebbero voluto ricevere.

Quest’oggi si terrà la prima edizione della Granfondo Michele Scarponi. Sono attesi circa 2000 ciclisti per una corsa lunga 135 chilometri, tra Ancora e Macerata, sulle strade di casa dell’atleta nostrano. Un’immagine indelebile, dunque, quella dell’Aquila di Filottrano, chiamato così per le sue caratteristiche di grande scalatore e le fattezze simili al rapace.

Ed è cosi che ci piace riportarlo alla mente, andando in giro in bicicletta ed accompagnato dal suo amato pappagallo Frankie, altro personaggio di una storia bellissima che non avrà mai fine.

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: bert de boer – IMG_9894CC BY 2.0Collegamento

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *