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Volley, Champions League 2018 – Novara, cuore da leonesse: battuto il Galatasaray in rimonta, la Final Four è più vicina!

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Novara ha compiuto un passo importantissimo verso la Final Four della Champions League 2018 di volley femminile. Il biglietto per Bucarest è ora davvero molto vicino per le Campionesse d’Italia che hanno avuto la forza di imporsi sul campo del Galatasaray Istanbul per 3-2 (25-21; 7-25; 16-25; 25-21; 15-10) nell’andata dei quarti di finale: ora le piemontesi dovranno vincere il ritorno in programma tra due settimane in casa, oppure perdere al tie-break e poi aggiudicarsi il golden set di spareggio, per entrare tra le quattro grandi d’Europa dopo aver vinto scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana negli ultimi mesi.

Le ragazze di coach Barbolini, grande ex dell’incontro, hanno fatto la differenza nella fornace del Burhan Felek Voleybol Salonu, tirando fuori le unghie e i denti dopo essersi trovate sotto 1-2: il secondo set, perso addirittura a 7, e la terza frazione avevano lasciato temere il peggio ma a quel punto Chirichella e compagne sono riuscite a ribaltare la contesa e a schiacciare lo squadrone turco. Novara sembra avere un grande feeling con questa città visto che nel girone eliminatorio aveva sconfitto a domicilio il Fenerbahce rimontando dallo 0-2.

Show monumentale di un’allucinante Paola Egonu che continua a migliorarsi partita dopo partita: l’opposto ha martellato le avversarie mettendo a segno 26 punti (4 muri, 44% in attacco). Da applausi anche la prova dell’infinita Francesca Piccinini (11 punti e 77% in ricezione, si è sobbarcata in toto il peso del fondamentale) affiancata di banda da Celeste Plak, al di sotto del suo livello (11, 27% in fase offensiva). Al centro Cristina Chirichella (3) e Lauren Gibbemeyer (5), Katarzyna Skorupa in cabina di regia e Stefania Sansonna il libero. Il Galatasaray doveva affidarsi in toto al fenomeno Tatiana Kosheleva (7 punti) che però è uscita nel corso del secondo set lasciando spazio a Seda Aslanyurek (12), in doppia cifra anche Demir (13) e Rabadzhieva (12).

 

 





(foto Roberto Muliere)

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