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Ginnastica, SHOCK Simone Biles: “Sono stata violentata da Larry Nassar”. La confessione della Campionessa Olimpica

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Anche Simone Biles è stata violentata e abusata sessualmente dal dottor Larry Nassar. La Campionessa Olimpica, icona indiscussa della ginnastica artistica, ha confessato le angherie subite dall’ex medico della Nazionale Statunitense di ginnastica artistica femminile.

La dominatrice indiscussa della Polvere di Magnesio, colei che ha vinto quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Rio 2016 e la più vincente di sempre ai Mondiali (tra le tante cose vanno annotati i tre titoli iridati consecutivi nel concorso generale individuale, impresa mai riuscita in precedenza), si unisce così ai cori di dolore e alle confessioni lanciate da Gabby Douglas, Aly Raisman, McKayla Maroney (le prime due compagne di Simone a Rio, tutte e tre erano presenti a Londra 2012) e Maggie Nichols. Nassar si è già dichiarato colpevole in tribunale e siamo in attesa della sentenza che dovrebbe arrivare a giorni: per lui sono stati chiesti 125 anni di reclusione, attualmente sta già scontando una condanna di 60 anni per detenzione di materiale pedopornografico.

Simone Biles, che dovrebbe tornare in gara ai Campionati Nazionali di agosto dopo essersi presa un anno sabbatico, si è sfogata con un lungo post pubblicato sui suoi account social. Vi proponiamo la traduzione in lingua italiana della lettera postata.

 

Molti di voi mi conoscono come una ragazza gioiosa ed energica. Ma in fondo mi sento un po’ distrutta. Ora non sono più spaventata nel raccontare la mia storia.

Anche io sono una delle “sopravvissute” che sono state sessualmente abusate da Larry Nassar. Vi prego di credermi quando dico di essere stata molto più in difficoltà nel riportare queste cose a me stessa rispetto allo scriverle poi nero su bianco. Ci sono state molte cose che mi avevano allontanato dal condividere la mia storia, ma io ora so che non è una mia colpa.

Non è normale ricevere qualsiasi tipo di trattamento da un fidato team medico e riferirsi a questi in maniera terribile con l’appellativo di trattamento speciale. Questo comportamento è completamente inaccettabile, disgustoso e di abuso, specialmente se proviene da persone a cui mi era stato detto di credere.
Per troppo tempo mi sono detta: “Sono stata troppo ingenua? Era una mia colpa?”. Ora io conosco la risposta a queste domande ed è “no, non è stata una mia colpa”. No, non voglio e non devo prendermi colpe che invece appartengono a Larry Nassar, alla Federazione Statunitense e ad altri.

E’ molto difficile rivivere queste esperienze e mi spezza il cuore pensare che se devo lavorare per raggiungere il mio sogno di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2020, allora dovrò continuamente tornare in quella struttura dove ho subito gli abusi.

Dopo aver ascoltato le coraggiose storie delle mia amiche e di altre “sopravvissute”, io so che non è quella esperienza terribile a determinare quello che sono. Io sono più di quello. Io sono unica, talentuosa, motivata, appassionata. Ho promesso a me stessa che la mia storia sarà più grande di questo e prometto a voi che non mollerò mai. Gareggerò con tutto il mio cuore e tutta la mia anima ogni volta che entrerò in una palestra. Io amo troppo questo sport e non sono mai stata una che si arrende facilmente. Non permetterò mai a un uomo, e a chiunque lo appoggi, di rubare il mio amore e la mia felicità.

Noi dobbiamo sapere come sia stato possibile che tutto questo accadesse per così tanto tempo e a così tante di noi. Dobbiamo fare in modo che questo non accada più“.

 

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