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MotoGP, Maverick Vinales: “Il 2017 è stato difficile e mi ha portato fino dallo psicologo. Devo migliorare e imparare dagli errori, e anche da Valentino..”

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“Ciò che non ti uccide ti rende più forte”. Questo è il riassunto della stagione secondo Maverick Vinales. Il pilota della Yamaha, infatti, si è aperto in una lunga intervista a cuore aperto per il quotidiano spagnolo Marca, nella quale ha fatto il bilancio della sua annata che è stata l’elogio del “ciò che poteva essere e non è stato”. Andiamo a conoscere i passaggi più importanti.

Il passaggio da Suzuki a Yamaha è risultato impattante per il classe 1995. “Ho compiuto un salto notevole, ma parliamo comunque di due team importanti – spiega il catalano a Marca –  Le pressioni sono aumentate, questo sì, ma non è che prima non ne avessi, dopotutto si cerca sempre di puntare alla vittoria. Posso dire che questo sia stato l’anno nel quale ho sofferto di più di tutta la mia carriera, non c’è ombra di dubbio”.

Una spiegazione del crollo vissuto, tuttavia, non è ancora ben chiara. “Davvero incredibile. Dopo tre vittorie iniziali siamo spariti, e nelle ultime uscite persino Johann Zarco che disponeva di una moto satellite, ci bastonava facilmente. L’avvio di campionato mi aveva illuso, dato che ero al top sia dal punto di vista fisico che mentale. Avevo dominato nei test pre-stagionali e nelle prime gare, poi è arrivato il crollo. Le abbiamo provate tutte, ve lo assicuro. Ci siamo scervellati, ma talvolta invano. Quando serviva una mescola dura per esempio, noi abbiamo montato una morbida, e sbagliare queste decisioni, al giorno d’oggi è decisivo. Non è facile da capire nè da spiegare..”.

In poche parole un 2017 da cancellare. “Quando parti con l’idea di vincere il Mondiale e tutto svanisce in questo modo è davvero frustrante. Mano a mano le cose sono peggiorate, la sensazioni positive sparite e la voglia veniva meno, fino a rendere davvero molto difficile il finale di stagione. Da questo punto di vista mi ha dato una mano notevole l’aiuto dello psicologo. Lo vedo come un vero e proprio secondo allenamento, fondamentale per competere a questi livelli”. 

Lo spagnolo, poi, spazza via con decisione l’idea che il team abbia seguito solamente le idee di Valentino Rossi per provare a ritrovare il bandolo della matassa. “Non scherziamo. La Yamaha è una scuderia importante e che vuole vincere sempre e fa di tutto per puntare al massimo. In questi mesi ha ascoltato sia me che Vale, cercando di unire il meglio dei nostri punti di vista. Ovviamente è superfluo specificare che non ho mai avuto imposizioni, e ho sempre scelto di mia spontanea iniziativa. E sarà così anche il prossimo anno”.

Le accuse al team sono state premature. “All’inizio credevo che tutte le colpe fossero della Michelin, ma quando mi sono reso conto che tutti montiamo le stesse gomme, sono passato a criticare anche il team, e non è stata una mossa azzeccata. Devo pensare maggiormente a concentrarmi e non trovare scuse se vorrò fare un salto di qualità. Poche lamentele e dare sempre il 100%”. 

Un compagno importante, ma non ingombrante.Spero che Valentino prolunghi il suo contratto in Yamaha ancora per diversi anni, e non solo perchè è una figura fondamentale per questa categoria. É davvero incredibile vedere quanta voglia abbia ancora di correre, di migliorarsi e di far progredire il team. Un pilota strepitoso”.
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Gli obiettivi per la prossima stagione sono chiari. “Vogliamo puntare al titolo nel 2018, come del resto la Yamaha fa da diversi anni. Quando sbarchi in questa scuderia ti viene naturale puntare al massimo. Di conseguenza, ritrovarci a non lottare per la vittoria finale magari non sarebbe un fallimento, ma sicuramente ci farebbe parlare di un’altra brutta stagione”.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

 

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