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Ciclismo, Mondiali 2017: Peter Sagan leggendario, terzo oro iridato di fila. Mai nessuno come lui. Italia fuori dal podio

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Peter Sagan nella storia: a Bergen, in Norvegia, lo slovacco ha conquistato il terzo Mondiale consecutivo dopo i successi di Richmond e Doha. Mezza ruota, ma sufficiente per battere Alexander Kristoff al termine di una corsa in cui non si è mai visto. Promossa l’Italia, con Gianni Moscon straordinario nell’ultimo giro e Matteo Trentin rimasto ai piedi del podio.

La fuga non ha avuto problemi a partire nei primi chilometri. Conor Dunne e Sean McKenna (Irlanda), Elchin Asadov (Azerbaijan), Eugert Zhupa (Albania), Alexey Vermeulen (Stati Uniti), Andrey Amador (Costa Rica), Willem Smit (Sudafrica), Matti Manninen (Finlandia), Salaheddine Mraouni (Marocco) e Kim Magnusson (Svezia) sono usciti a più riprese andando a formare un gruppetto. Il plotone principale ha lasciato subito il via libera e il loro vantaggio ha sfiorato i 10′, prima che Julien Vermote (Belgio) si mettesse davanti per macinare chilometri in testa al gruppo e controllare il ritardo. Coadiuvato anche dalla Repubblica Ceca, non ha avuto particolari problemi in una prima fase di gara in cui gli atleti hanno tenuto un ritmo costante e piuttosto basso.

Il primo a muoversi dal gruppo è stato Maxim Belkov (Russia), ma dopo che aveva guadagnato quasi un minuto sul gruppo la situazione di corsa è cambiata radicalmente.

A cinque giri dalla fine, la situazione in gruppo è cambiata in maniera radicale: Belgio, Olanda e Polonia hanno aumentato il ritmo del gruppo principale, andando a rilevare tutti gli atleti in avanscoperta e provando quantomeno a mettere acido lattico nelle gambe dei velocisti. Questo atteggiamento non ha provocato selezione, ma ha di fatto aperto ufficialmente la lotta per la vittoria Mondiale a poco meno di 100 chilometri dal traguardo.

A quattro giri dal termine, diversi corridori hanno provato a portare via un gruppetto. Ci è riuscito il belga Tim Wellens, proprio sulla salita di Salmon Hill: con lui sono andati Lars Boom (Olanda), Odd Eiking (Norvegia), David De La Cruz (Spagna), Marco Haller (Austria), Jarlinson Pantano (Colombia), Jack Haig (Australia) e l’azzurro Alessandro De Marchi, attentissimo su tutti gli scatti in questa fase.

Il loro vantaggio si è stabilizzato subito tra i 30 e i 40”, costringendo nazioni come Francia e Polonia a tirare dopo essersi fatta sfuggire l’azione buona. Al giro successivo sono stati proprio i transalpini ad accelerare su Salmon Hill: Diego Ulissi, però, ha fatto buona guardia, scoraggiando eventuali attacchi e favorendo i fuggitivi, che hanno mantenuto il vantaggio.

Questo tentativo si è annullato nel corso del penultimo giro, che ha visto anche un paio di affondi di Tom Dumoulin (Olanda) in salita, seguito tra gli azzurri da Alberto Bettiol e poi Matteo Trentin in un gruppetto di circa 25 unità che però non hai preso veramente margine rispetto al grosso del gruppo, transitato compatto all’ultimo passaggio sul traguardo a 19 chilometri dall’arrivo.

Sui primi strappi dell’ultimo giro hanno allungato il belga Langeveld e il tedesco Martens, ma anche la loro azione ha perso vigore in vista della salita di Salmon Hill vera e propria dopo un ulteriore allungo di Tony Gallopin. Sull’ascesa Julian Alaphilippe è riuscito a fare la differenza su Philippe Gilbert (Belgio) e Niki Terpstra (Olanda). Sulla loro ruota si è portato Gianni Moscon per l’Italia e il giovane trentino in vista dello scollinamento ha saltato di forza i due avversari per riportarsi sul transalpino in cima a Salmon Hill. Questa coppia si è data cambi regolari fino ai -4 chilometri: lì Alaphilippe è riuscito a staccare Moscon sul tratto in pavé ma non è riuscito a resistere al ritorno del gruppo e del danese Magnus Kort Nielsen, entrato solitario nell’ultimo chilometro ma ripreso poco dopo.

Alberto Bettiol ha provato a lanciare la volata a Matteo Trentin, che però nelle due curve conclusive ha perso qualche posizione: Alexander Kristoff (Norvegia) ha impostato la volata in prima posizione ma Peter Sagan gli ha preso la ruota ed è uscito a 100 metri dal traguardo. La volata dello slovacco non è stata dominante e negli ultimi 50 metri ha perso brillantezza, con Kristoff che ha recuperato qualche centimetro, arrivando vicinissimo allo slovacco.

Per Peter si tratta del terzo titolo iridato consecutivo, un’autentica impresa mai riuscita a nessuno. Tre percorsi diversi, tre modi di vincere diversi: tutto il talento in un tris che è già nella storia del ciclismo su strada, e un’età per vincere ancora tantissimo.

L’australiano Michael Matthews ha chiuso terzo, mentre Matteo Trentin si è dovuto accontentare della quarta posizione davanti a Ben Swift (Gran Bretagna) e Greg Van Avermaet (Belgio), con Michal Albasini (Svizzera) settimo. Hanno completato la top 10 Fernando Gaviria (Colombia), Alexey Lutsenko (Kazakistan) e Julian Alaphilippe (Francia).




Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Pier Colombo

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