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Atletica, Mondiali 2017 – Van Niekerk, addio doppietta di Johnson: sbuca l’inatteso Guliyev sui 200m! Taylor firma il tris nel triplo, Carter sorprende tutte tra le barriere

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Serata pirotecnica ai Mondiali 2017 di atletica leggera, tra le più attese della rassegna iridata che si sta svolgendo allo Stadio Olimpico di Londra. Ci si aspettava lo show dei 200m che avrebbero potuto segnare un’epoca. Sono stati assegnati tre titoli.

 

200 METRI (maschile):

Non è arrivata la mitologica doppietta! Michael Johnson tira un sospiro di sollievo, Wayde Van Niekerk non riesce ad eguagliare la memorabile impresa che Sua Maestà firmò ai Mondiali 1995 e alle Olimpiadi di Atlanta 1996 quando vinse la medaglia d’oro su 200m e 400m.

A rovinare la festa al sudafricano ci ha pensato l’uomo meno atteso della vigilia: il turco Ramil Guliyev (20.09), azero naturalizzato (ha festeggiato con entrambe le bandiere) che ha firmato una pagina pazzesca della storia dell’atletica leggera. Van Niekerk ha subito la rimonta scatenata del rivale arrendendosi per due soli centesimi e battendo di appena un millesimo il trinidegno Jereem Richards.

Ramil Guliyev, 27enne comunque da 19.88 di personale e da 9.97 sui 100m, in passato aveva già disputato due finali iridate e alle Olimpiadi di Rio 2016 era stato ottavo. Siamo però davvero di fronte all’incredibile e all’immaginabile.

Van Niekerk si deve consolare con l’argento dopo l’oro sul giro di pista ma c’è grande amarezza per non aver firmato l’impresa: alla fine ha pagato la fatica dei tanti turni corsi fino a oggi. L’idolo Isaac Makwala, riammesso dopo il caso virus e ieri assoluto protagonista con batterie-semifinali nel giro di due ore, è partito bene ma poi ha pagato la fatica e ha concluso soltanto in sesta posizione (20.44).




 

SALTO TRIPLO (maschile):

Chris Taylor conferma il pronostico della vigilia anche se ha dovuto faticare più del previsto per conquistare la terza medaglia d’oro ai Mondiali dopo quelle del 2011 e del 2015. Il due volte Campione Olimpico si è imposto nuovamente nello Stadio che cinque anni fa gli regalò la gioia a cinque cerchi, battendo anche oggi il connazionale Will Claye (quella volta il terzo posto fu del nostro Fabrizio Donato). Dopo un lustro sembra non essere cambiato nulla… Il 27enne di Fayetteville ha fatto la differenza quando è saltato a 17.68 superando Will Claye di cinque centimetri che poi non è più riuscito a replicare. Medaglia di bronzo per l’infinito Nelson Evora (17.19) che dieci anni fa si laureò Campione del Mondo a Osaka.

 

400 METRI OSTACOLI (femminile):

Impresa monumentale di Kori Carter che ha trionfato addirittura dalla nona corsia (53.07), quella più esterna, da sfavorita dopo non aver destato una buona impressione nei turni eliminatori. La 25enne statunitense, che fino a oggi vantava come miglior risultato la semifinale dei Mondiali 2015 e l’argento iridato tra gli allievi nel 2009, è saltata fuori sul rettilineo finale dove ha sorpassato a doppia velocità la favorita Dalilah Muhammad.

La Campionessa Olimpica ha pagato la durissima stagione, è partita davvero molto forte ma nel finale non ha avuto lo smalto giusto per rispondere alla rimonta della connazionale, chiudendo in 53.50 e conquistando così il secondo argento iridato della carriera dopo quello del 2013. Completa il podio la giamaicana Ristananna Tracey (53.74) mentre Zuzana Hejnova, due volte Campionessa del Mondo, si è dovuta accontentare della quarta piazza (54.20) nonostante avesse destato un’ottima impressione in semifinale.

 

200 METRI (semifinali, femminile):

Prestazione di assoluta qualità da parte dell’olandese Dafne Schippers (22.49) che si candida seriamente alla difesa del titolo iridato. Se la dovrà però vedere con la scatenata Marie-Josée Ta Lou: l’ivoriana ha dominato la terza semifinale con tranquillità (22.50) e cercherà di salire un ulteriore gradino dopo l’argento conquistato sui 100m. Shaunae Miller-Uibo sembra essersi ripresa dalla sbarellata di ieri sera costatale l’oro sui 400m, vince la seconda semifinale (22.49) e si candida per le medaglie. Potranno dire la loro anche la statunitense Kimberlyn Duncan (22.73), la britannica Dina Asher-Smith (22.73) e l’altra americana Deajah Stevens. In Finale anche la canadese Crystal Emmanuel (22.85) e la bahamense Tynia Gaither (22.85).

 

SALTO IN ALTO (qualificazioni, femminile):

Nessun problema per le big. Maria Kuchina-Lasitskene, super favorita per la medaglia d’oro e a caccia del record del mondo, sbriga la pratica saltando 1.92 al primo tentativo al pari dell’ucraina Yuliia Levchenko, della polacca Kamila Licwinko, della statunitense Inika McPherson e della britannica Katarina Johnson-Thompson. Una piccola sbavatura invece per la statunitense Vashti Cunningham e per la lituana Airine Palsyte. La Campionessa Olimpica Ruth Beitia si è salvata per il rotto della cuffia (1.92 superato al terzo tentativo). In Finale anche la bulgara Mirela Demireva, la britannica Morgan Lake, la ceca Michaela Hruba e la tedesca Marie-Laurence Jungfleisch.

 

TIRO DEL GIAVELLOTTO (qualificazioni, maschile):

Addirittura 13 atleti accedono alla Finale, tutti superando la norma di qualificazione che era fissata a 83.00 metri. Subito una spallata di grandissima qualità da parte del tedesco Johannes Vetter che in stagione è diventato il secondo atleta di tutti i tempi (oggi 91.20). Sbriga la pratica anche il Campione Olimpico Thomas Roehler (83.87), la Germania fa tripletta grazie anche ad Andreas Hofmann (85.62). L’eterno finlandese Tero Pitkamaki non molla la presa (85.97) al pari di due ex campioni come il trinidegno Keshorn Walcott (86.01) e il kenyota Julius Yego (83.57).

In Finale anche il ceco Petr Frydrych (86.22), il greco Ioannis Kiriazis (84.60), l’indiano Davinder Singh (84.22), il ceco Jakub Vadlejch (83.87), l’estone Magnus Kirt (83.86), il qatarino Ahmed Bader Magour (83.83), il polacco Marcin Krukowski (83.49).

 

800 METRI (batterie, femminile):

Caster Semenya è la grande favorita della vigilia e con disinvoltura ha vinto la terza batteria (2:01.33). Alla Campionessa Olimpica ha prontamente risposto la sua grande rivale Francine Niyonsaba (1:59.86, si è imposta nella prima serie). Buona la replica anche della kenyota Margaret Wambui (2:00.75), dell’americana Ajee Wilson (2:00.52). Bene anche la polacca Angelika Cichocka (2:00.86).

 

5000 METRI (batterie, femminile):

Almaz Ayana va a caccia della doppietta dopo aver trionfato sui 10000m e si esprime molto bene nella prima batteria chiusa al secondo posto in 14:57.06, alle spalle della kenyota Hellen Obiri (14:56.70) e davanti alla connazionale Senbere Tefei (14:57.33). Nell’altra semifinale è arrivate pronta la risposta dell’etiope Letensenbet Gidey (14:59.34) e dell’olandese Sifan Hassan (14:59.85), appena più dietro la kenyota Margaret Kipkemboi (15:00.39). Si salvano con i tempi di ripescaggio la kenyota Sheila Kiprotich (14:57.58) e la britannica Laura Muir (14:59.34), grande icona del mezzofondo europeo. Assente Genzebe Dibaba dopo l’ultimo posto sui 1500m.

 

1500 METRI (batterie, maschile):

Il miglior tempo è dell’australiano Luke Matthews (3:38.19) che è riuscito a stare davanti al kenyota Timothy Cheruiyuot (3:38.41) grande favorito per la vittoria. Buona risposta anche del norvegese Filip Ingebrigtsen (3:38.46). Addirittura 11 atleti passano dalla terza batteria che è andata decisamente più veloce delle altre. Gli altri due kenyoti Elijah Manangoi (3:45.93) e Asbel Kiprop (3:45.96) passano agevolmente insieme a Marcin Lewandowski (3:46.06) mentre il francese Mahiedine Mekhissi è stato eliminato (3:46.17).

 

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