Scherma
Scherma, Mondiali 2017: Italia, dalla gloria del fioretto alla delusione della spada e al trionfo del medagliere!
Nell’ultima giornata dei Mondiali di Lipsia l’Italia tocca nello stesso tempo il punto più alto e più basso della sua rassegna iridata. Dalla medaglia d’oro nel fioretto maschile al deludente nono posto della spada femminile.
I fiorettisti ritornano sul tetto del mondo, bissando il successo dell’edizione di Mosca e cancellando la delusione del quarto posto delle Olimpiadi di Rio. Una squadra fortissima quella azzurra (Daniele Garozzo, Giorgio Avola, Alessio Foconi ed Andrea Cassarà) che non sembra davvero eguali tra le altre nazioni.
Un cammino cominciato con le vittorie su Olanda e Gran Bretagna, poi nei quarti il dominio con la Cina e successivamente in semifinale un’altra ottima prova con la Francia. In finale contro gli americani gli azzurri hanno un po’ sofferto, per poi trionfare con il punteggio di 45-41.
Un quartetto comunque giovane e dal potenziale stratosferico. Daniele Garozzo è un assoluto leader, campione olimpico ed europeo in carica; Giorgio Avola ed Alessio Foconi sono due outsider di lusso nelle gare individuali mentre con la squadra si trasformano anche loro in vere e proprio superstar e poi c’è l’esperienza e la classe di Andrea Cassarà.
Alla gioia e supremazia del fioretto purtroppo corrisponde una crisi senza fine delle spadiste azzurre, oggi solamente none. Due anni da incubo per le ragazze italiane che prima hanno mancato la qualificazione alle Olimpiadi e poi in questa stagione non sono davvero mai riuscite ad ottenere il momento del riscatto, tranne per la vittoria in Coppa del Mondo in Brasile.
Eppure è un quartetto sulla carta con molto talento. Rossella Fiamingo ha vinto tanto a livello individuale, ma non è mai riuscita ad imporsi nella squadra, faticando a diventare una leader e un punto di riferimento per le compagne. Mara Navarria ha vissuto un anno con risultati particolarmente altalenanti, mentre Giulia Rizzi ed Alberta Santuccio rappresentano il futuro della spada azzurra, ma devono ancora trovare la loro consacrazione e in una stagione con tanti bassi e pochi alti è stato veramente difficile.
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Foto Augusto Bizzi per Federscherma
