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Editoriali

Quando sale il tricolore…Da Budapest e Lipsia, abbagliati dalla grandezza di un’Italia che ha vinto tutto

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Da Budapest a Lipsia un unico, meraviglioso, comune denominatore: quel tricolore che sale alto, libero e fiero nei cieli del globo, accompagnato dalle struggenti note dell’Inno che non ci stancheremmo mai di ascoltare…

26 luglio 2017. Una giornata perfetta, di quelle che puoi dire: “Abbiamo vinto tutto. Siamo campioni di tutto“. Momenti incancellabili che, magari tra un decennio, ricorderemo con un brivido: “Ti ricordi quel pomeriggio di una calda estate quando piovevano ori…?“.

Partiamo dall’Ungheria, dove i trionfi maturati nel nuoto apparivano tutt’altro che scontati. Federica Pellegrini e Gabriele Detti, per cospargersi di gloria e degustare l’ambrosia, hanno dovuto vincere la resistenza di due autentici mostri sacri. Non erano favoriti ed hanno sovvertito il pronostico con una determinazione feroce, cavalcando l’onda del destino e plasmandolo secondo i desideri più nascosti.

Federica Pellegrini ha compiuto l’impresa più grande della sua carriera. L’oro di oggi vale più di qualsiasi altro titolo. Vale tutto, perché arrivato a 29 anni (da compiere tra qualche giorno), dopo la cocente delusione patita a Rio 2016 e, soprattutto, mettendosi dietro l’aliena Katie Ledecky. Aver battuto la fuoriclasse americana, una sorta di Michael Phelps in gonnella per la superiorità che continuamente mostra nei confronti delle rivali, assume una portata storica incommensurabile. L’azzurra ha piegato un fenomeno apparentemente imbattibile con un’ultima vasca incontenibile, mostrando una fame agonistica per nulla intaccata dagli inesorabili morsi del tempo.

Che dire poi del magnifico Gabriele Detti. Dopo anni vissuti all’ombra di Gregorio Paltrinieri, da oggi il livornese brilla finalmente di luce propria. Non è più un semplice vassallo che si accontenta di un piazzamento, ma un fuoriclasse ormai maturo che agogna la vittoria. Negli 800 sl il grande favorito era Sun Yang, ma il cinese è stato sfiancato dal ritmo furibondo imposto inizialmente da Detti e poi da Paltrinieri. Il polacco Wojdak stava per rovinare la festa, ma con un proverbiale rush finale Detti è andato a prendersi un oro che promette di rappresentare un punto di partenza da qui alle prossime Olimpiadi. E attenzione a Paltrinieri: oggi esce sconfitto, perché un campione di questo calibro non può accontentarsi di un bronzo. Domenica, tuttavia, il carpigiano andrà a caccia dell’oro negli amati 1500 sl, magari con assalto al primato del mondo…

Nella giornata dei trionfi, poteva forse mancare la scherma? A Lipsia Daniele Garozzo, Giorgio Avola, Andrea Cassarà ed Alessio Foconi hanno festeggiato l’oro nel fioretto a squadre, bissando il titolo del 2015. Un Mondiale dominato in lungo e in largo dall’Italia, con ben 9 podi, di cui 4 d’oro. Dopo gli Europei, gli azzurri hanno trionfato anche nel medagliere iridato. Considerando che a Tokyo 2020 saranno finalmente presenti tutte le prove a squadre, viene naturale pensare come la scherma sia sulla buona strada per confermarsi la consueta miniera di medaglie per l’Italia.

E’ ormai notte. Volge al termine una giornata che vorremmo non finisse mai. Si alza una brezza leggera e sembra accarezzare quella bandiera a tre colori che non smette di sventolare più in alto rispetto a tutte le altre. Si odono ancora le soavi note, a ricordarci la grandezza di un’Italia che ha vinto tutto.

federico.militello@oasport.it

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2 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    27 Luglio 2017 at 01:18

    Giornata memorabile come alcune vissute ai giochi del 2000, del 2012 e del 2016. Ma nel nuoto, tra giochi o mondiali, non s’era mai vista una giornata così!
    Il mio sogno è vedere a Tokyo le nostre principali federazioni rendere al meglio (o quasi!) della loro tradizione. A ogni edizione, scherma a parte, emerge una disciplina diversa a trainare il resto della squadra. E magari quella disciplina all’edizione successiva delude. L’anno che tutte le discipline daranno contemporaneamente il meglio saremo sui livelli di Germania e Russia a Rio 2016.

  2. Luca46

    26 Luglio 2017 at 23:53

    Davvero fantastico

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