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Pallamano, piccoli passi in avanti dell’Italia nel 2016, ma le potenze continentali sono ancora molto lontane

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Cala il sipario sul 2016 della pallamano, che ha visto i colori azzurri conquistare discreti risultati, che hanno rilanciato il movimento azzurro dopo anni di profondo oblio.

Le note positive arrivano sopratutto dalle donne, con la Nazionale di Michael Niederwieser capace di vincere il triangolare di Siracusa con Portogallo ed Israele, qualificandosi ai play-off d’ammissione ai Mondiali di Germania 2017. Quella delle azzurre è un’impresa frutto di tanto lavoro, con un blocco di ragazze “emigrate” all’estero la scorsa estate per perfezionare la tecnica, tra cui il terzino Anika Niederwieser, figlia dell’allenatore e protagonista in in Bundesliga come in Champions League. In luce anche le giovani leve, soprattutto l’ala titolare Giada Babbo e Georgette Kere, classe ’99 e impiegata spesso e volentieri come difensore.

Anche tra gli uomini si registrano dei piccoli passi in avanti, con la Selezione allenata da Fredi Radojkovic attualmente in testa nel gruppo C di qualificazioni agli Europei 2020, con le gare decisive in programma tra meno di un mese contro il Lussemburgo. Come tra le donne, il lavoro con i ragazzi del settore giovanile si è dimostrato assai redditizio, con una splendida medaglia d’argento conquistata agli Europei “B” di Kaunas, dietro solamente ad Israele.

Italia potenza? Assolutamente no. La strada verso un futuro migliore è appena iniziata, e bisognerà continuare a lavorare duramente per ridurre ulteriormente il gap con le principali formazioni europee, distanti ancora anni luce dal movimento azzurro.

Foto: FIGH

gianni.lombardi@oasport.it

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