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Vela, America’s Cup 2017: alle Bermuda senza barche italiane, Luna Rossa attende il nuovo defender

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Mancano 7 mesi all’evento velico più atteso. Il 26 maggio del 2017 inizierà infatti la Louis Vuitton Cup Qualifiers, classico evento che dal 1983 accompagna la Coppa America. Al termine di un doppio Round Robin (tutti si sfidano due volte, defender compreso) e un primo turno di playoff dal quale uscirà il primo contendente, si arriverà alle semifinali da dove poi uscirà lo sfidante di Oracle Team Usa nella 35^ America’s Cup.

Il tutto sulle acque delle Bermuda con i cinque sfidanti Emirates Team New Zealand (Nuova Zelanda), Artemis (Svezia), Land Rover Ben Ainslie Racing (Gran Bretagna), Groupama Team France (Francia), e SoftBank Team Japan (Giappone) pronti a darsi battaglia in quella che sarà la seconda edizione senza barche italiane. Eccezion fatta per il 1995, l’Italia aveva sempre portato una barca nella competizione che regala un biglietto per la regata mito.

AZZURRA Il nostro primo approccio risale al 1983 con la leggendaria Azzurra di Cino Ricci in qualità di skipper e Mauro Pellaschier come timoniere. Costruita al Cantiere Yacht Officine di Pesaro in alluminio, come tutti i 12 metri del momento e varata il 19 luglio dell’1982, quando l’Italia era ancora in festa per la vittoria del Mondiale di calcio, Azzurra arrivò alle semifinali della Louis Vuitton Cup piazzandosi terza alle spalle di Australia II e Victory ’83. L’avventura di Azzurra continuò con minor fortuna nel 1987 a Perth, dove partecipò anche Italia, la barca dello Yacht Club Italiano di Genova capitanata dallo skipper Lorenzo Bortolotti e dal timoniere Flavio Scala.

DAL MORO DI VENEZIA A LUNA ROSSA Negli anni novanta fu la volta del Moro di Venezia di Raul Gardini e Paul Cayard, equipaggio che riuscì ad aggiudicarsi la competizione perdendo poi la sfida con il defender America USA 23. Assente come detto nel ’95, Il bel paese iniziò nel migliore dei modi il nuovo millennio grazie a Luna Rossa, capace di bissare il titolo vinto dal Moro al termine di una finale equilibratissima con USA 61 di Cayard. Un trionfo targato Francesco De Angelis, al quale seguì tuttavia la netta sconfitta nella 30^ America’s Cup contro i padroni di casa di Black Magic. Come avvenuto per Azzurra, anche Team Prada ebbe minor fortuna nel 2003 e 2007, edizioni che videro la partecipazione anche di Mascalzone Latino (2003 e 2007) e +39 (2007).

LA VITTORIA DI ORACLE E LA RINUNCIA DI BERTELLI Con le imbarcazioni AC72, guidate dallo skipper Massimiliano Sirena, Luna Rossa iniziò un nuovo corso nel 2013, prendendo parte alla Louis Vuitton con lo scopo di costruire una barca vincente in vista della successiva edizione. La rocambolesca vittoria del defender Oracle Team Usa su Team New Zealand e il successivo cambio di regolamento con una nuova classe composta da imbarcazioni più piccole, hanno portato tuttavia Patrizio Bertelli ad abbandonare la sfida. “Atteggiamento da imperialisti ” dichiarò lo scorso anno il patron di Luna Rossa contro l’improvviso dietrofont degli statunitensi sulle misure della barca. Tempo e risorse sprecati che hanno portato al ritiro dalla 35^ America’s Cup.

FUTURO INCERTO Per rivedere la barca che fece passare notti insonni a milioni di italiani a inizio secolo, molto dipenderà dal prossimo vincitore che verrà incoronato alle Bermuda. Qualora gli americani venissero sconfitti, i nuovi defender potranno mettere mano al regolamento e riportare un po’ di chiarezza in una manifestazione leggendaria contraddistinta troppo spesso da confusione e poca credibilità. 

francesco.drago@oasport.it

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