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Ciclismo, Mondiali Doha 2016: Peter Sagan, che bis! Il Belgio regala spettacolo, Nizzolo quinto

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Per il secondo anno consecutivo, Peter Sagan vestirà la maglia di Campione del mondo. Lo slovacco si è confermato, conquistando Doha dopo Richomond: un bis che ai Mondiali di ciclismo mancava dal 2007, quando Paolo Bettini fu capace di ripetersi a Stoccarda dopo Salisburgo, l’anno prima. Nonostante la mancanza di pubblico, corsa spettacolare sin da 180 chilometri dalla conclusione, quando Gran Bretagna e Belgio hanno fatto selezione grazie al vento e ai ventagli.

Sono bastati pochi chilometri perché si formasse la prima fuga di giornataAnass Ait el Abdia (Marocco), Natnael Berhane (Eritrea), Nic Dougall (Sud Africa), Sergey Lakguti (Ucraina), René Corella (Messico), Bryan Ramírez (Colombia) e Ryan Roth (Canada) sono riusciti a prendere vantaggio, con il gruppo che ha lasciato fare. Il margine è cresciuto progressivamente arrivando a 11’30” prima che iniziasse l’inseguimento inseguimento. Il vento nella prima fase si è mantenuto contrario alla marcia degli atleti: come da previsione, però, tutto è cambiato a 175 chilometri dal traguardo quando la strada ha repentinamente svoltato.

La Gran Bretagna, quando il vento è diventato favorevole, con una bella azione di squadra ha aperto il primo ventaglio: in pochi secondi il Belgio ha dato manforte, spezzando il gruppo in diversi tronconi, con soli 23 uomini al comando e all’inseguimento dei battistrada. La loro azione ha preso vigore e consistenza con il passare dei chilometri e il totale sparpaglio alle loro spalle, senza un vero e proprio gruppo all’inseguimento. Numerosa la presenza belga nel primo gruppo: sei in tutto, compresi i capitani Tom Boonen, Greg Van Avermaet e Jurgen Roelandts. Bene anche l’Italia con Giacomo Nizzolo, Elia Viviani, Daniele Bennati e Jacopo Guarnieri. Non si è fatto sorprendere Mark Cavendish, al pari di Peter Sagan e di Alexander Kristoff, scortato anche da Edvald Boasson Hagen. Tra gli altri presenti anche gli australiani Michael Matthews e Mathew Hayman e l’olandese Niki Terpbstra.

Sorpresi e staccati i tedeschi, con Kittel, Greipel e Degenkolb che si sono ritrovati nel secondo gruppo senza gregari. Con loro anche il francese Bouhanni, mentre di Démare si sono di fatto perse le tracce. Riferendoci ai vari favoriti della vigilia sono usciti subito dalla lotta per la vittoria Ewan, che di fatto ha spezzato il gruppo quando è nato il primo ventaglio, e il colombiano Gaviria.

La prima parte del gruppo si è presto riportata sulla testa della corsa, scavando un solco di circa 1′ con gli inseguitori, guidati dalla squadra tedesca e da Degenkolb in particolare. Tra i primi, invece, grande lavoro del Belgio e dell’Italia, ma tutti, specialmente nella prima parte, hanno aiutato per creare il vantaggio utile per arrivare al traguardo. Usciti dal deserto, questi uomini sono entrati nel circuito di “The Perl” dove Belgio e Italia hanno imposto un ritmo alto ma non eccessivo, andando ad aumentare il vantaggio sugli inseguitori, sempre più lontani con il passare dei chilometri.

L’Italia si è impegnata in particolare con Daniele Bennati, sacrificato per evitare un possibile ricongiungimento con il secondo gruppo mentre Guarnieri, Viviani e Nizzolo sono rimasti a ruota. Alle loro spalle piano piano l’azione dei tedeschi si è esaurita e il vantaggio è salito prima a 2′ e poi a 3′ una volta che la corsa è entrata nei due giri conclusivi, con Kittel e Degenkolb addirittura ritirati anzitempo.

Gli attacchi, nel gruppo di testa, si sono fatti attendere anche perché il ritmo è aumentato nell’ultimo giro sempre grazie a Belgio e Italia. A 6 chilometri dal traguardo è stato il turno della Norvegia con Korsaeth. A 5 chilometri dal traguardo primo allungo di Terpstra, subito tamponato da Van Avermaet. Kohlar, compagno di Sagan, ha preso in mano la situazione ha provato a fermare sin da subito questi tentativi impostando un ritmo alto. A meno di tre chilometri dal traguardo ci ha provato Tom Leezer che ha messo in scacco il Belgio: Roelandts si è sacrificato per Boonen e a 500 metri dal traguardo Guarnieri ha lanciato lo sprint di Giacomo Nizzolo. 

L’azzurro ha provato a lanciare lo sprint, affiancato a Tom Boonen. Sulla destra, però, è uscito come una scheggia Peter Sagan che ha dominato la volata confermandosi campione del mondo per il secondo anno consecutivo, aggiungendo alla maglia di campione europeo anche quella iridata. Seconda posizione per Mark Cavendish, costretto ad interrompere la volata ad un centinaio di metri dall’arrivo, mentre Boonen, partito a ruota di Nizzolo, ha chiuso in terza posizione. Quarto Michael Matthews mentre Nizzolo ha conquistato una buona quinta posizione.

Abbiamo già detto del secondo successo in due anni di Sagan, quasi un tris considerando anche la vittoria agli Europei di Plumelec. A completare una stagione superlativa, impreziosita anche da tre tappe al Tour de France e dal Giro delle Fiandre. Tra capelli lunghi e un atteggiamento quasi da rock star, Sagan si è confermato il corridore più forte del mondo in questo genere di gare. Con il rammarico, forse, di aver sacrificato la prova delle Olimpiadi di Rio in favore del mountain bike.

Twitter: @Santo_Gianluca

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