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Hockey su ghiaccio, Preolimpico Oslo 2016: l’Italia fa esperienza, ma concretizza poco

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Dopo solo due partite terminate con altrettante sconfitte – la prima all’overtime contro la Francia, la seconda nei 60′ regolamentari contro la Norvegia padrona di casa – il Preolimpico di hockey su ghiaccio dell’Italia è già terminato. Vero è che domani alle 11.30 a Oslo il Blue Team chiuderà la sua trasferta sfidando il Kazakistan – che sulla carta è superiore e dovrebbe infliggere agli azzurri il terzo ko consecutivo – ma l’aritmetica condanna già gli azzurri, ultimi nel girone. A Pyeongchang 2018 ci andrà solo la prima e l’esito è ancora aperto solo tra scandinavi e transalpini.

Non è comunque tutto da buttare per la formazione di Stefan Mair, che ha onorato l’impegno mettendo anche in seria difficoltà la Francia nella sfida d’esordio. E si badi bene: i Bleus, indicati alla viglia come terza forza del gruppo e avversario probabilmente più simile al livello dell’Italia, sono al momento in testa e affronteranno lo scontro diretto con la Norvegia di domenica alle 15 con il coltello dalla parte del manico grazie al sorprendente 4-1 sul Kazakistan. Un risultato, quello che potrebbe maturare a Oslo, che sottolinea ulteriormente il buon torneo dell’Italia.

Il Blue Team ha fatto tutto il possibile finora. Anzi, può addirittura recriminare per aver giocato malamente alcune situazioni chiave di superiorità numerica, sia contro la Francia (quattro minuti di powerplay in chiusura di terzo e ultimo drittel) che contro la Norvegia, comunque più forte e letale alla lunga distanza. L’Italia paga dazio fisicamente, tecnicamente e in fatto d’esperienza. Eppure sta sfruttando l’occasione per crescere – il gruppo è relativamente giovane, come sottolineato anche ieri dal ct Mair – e presentarsi con realistiche ambizioni di salvezza al Mondiale di Top Division previsto in aprile.

Il nuovo corso federale, tra una Serie A emigrata in Austria e Slovenia con il nome di Alps Hockey League e un’Under 20 retrocessa in Prima Divisione-Gruppo B, se non altro ha portato i suoi frutti nella Nazionale maggiore. La strada da percorrere è tanta e rimane in salita, ma la crescita è evidente. Mancano gli attaccanti di peso per concretizzare le occasioni create, però la difesa è un reparto affidabile e ha brillato per abnegazione e grinta anche a Oslo. Il livello olimpico resta proibito. Piano piano l’Italia lavora per arrivarci.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto: dalla nostra inviata Carola Semino

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