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Ginnastica, Europei 2016 – L’Italia può rimontare e sognare la medaglia? Le ragioni per sperare nel ribaltone azzurro

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L’Italia può sperare di salire sul podio nella Finale a Squadre degli Europei 2016 di ginnastica artistica femminile (oggi pomeriggio, ore 17.00 in diretta tv su RaiSport e in diretta scritta su OASport)? Lo scialbo settimo posto nel turno di qualificazione e la partecipazione all’atto conclusivo strappata per il rotto della cuffia non ci rendono certamente ottimisti ma la speranza è l’ultima a morire.

Ci sono alcuni buoni motivi per cui si può ancora sognare di fare il colpaccio alla Post Finance Arena di Berna. Il nostro quintetto deve quantomeno provarci, anche fosse solo una questione di orgoglio personale: la prestazione disastrosa di giovedì pomeriggio va cancellata al più presto.

 

  • Analizziamo i punteggi del turno di qualificazione. La Svizzera è terza con quattro punti esatti in più rispetto all’Italia: le padrone di casa sono cadute solo una volta (Steingruber alla trave), le azzurre addirittura cinque. La differenza sta proprio lì: con una gara perfetta le ragazze di Enrico Casella possono scavalcare le elvetiche, ipotizzando anche che le nostre avversarie accuseranno un po’ di pressione davanti al proprio pubblico che accorrerà in massa per spingerle verso un’impresa storica. Paghiamo anche 2.7 punti di ritardo da Romania e Germania: le Campionesse d’Europa in carica (ancora per poche ore) venderanno cara la pelle ma il distacco è recuperabile da una Nazionale in palla, stesso discorso per le teutoniche che hanno probabilmente già espresso il loro massimo. Non preoccupano i sette decimi di ritardo dalla Francia (ma non dimentichiamo che hanno sofferto alle parallele, quindi potrebbero avere ancora qualcosa nel taschino)
  • In questi due giorni si sarà parlato tanto, si saranno fatte analisi, all’interno del gruppo si sarà provato a fare un punto della situazione e ci si sarà convinte di poter e dovere fare meglio. Poniamo fiducia su un cambiamento morale e mentale che veda le azzurre più convinte dei propri mezzi, più sicure, più precise, più sul pezzo, più responsabili e meno emotivi, capaci di recuperare da degli sbagli che dovranno però essere minimi se si vuole sognare in grande
  • Il riscatto di Enus Mariani. Le tre cadute del turno di qualificazione sono un macigno pesante. Se la brianzola dovesse fare la sua gara pulita è chiaro che l’intera squadra ne beneficerà. C’è bisogno di un riscatto, anche a livello individuale: non può tornare da Berna con quella mole di errori senza aver dimostrato il suo valore. Soprattutto deve dimostrare qualcosa sulle sue parallele
  • La voglia di Elisa Meneghini. È ancora caduta dal teso avvitato alla trave: serve una magia, magari in ultima rotazione saremo ancora in corsa e dovrà piazzare l’esercizio della vita. Si può recuperare qualcosina anche sul doppio avvitamento al volteggio
  • Lara Mori è uscita dalla pedana al corpo libero ed è caduta dalla trave, dovendo spesso provare a rimediare ad errori altrui. Può recuperare parecchio a livello personale
  • Il doppio avvitamento di Martina Rizzelli. Ha qualche decimo nel taschino, può sicuramente guadagnare rispetto al turno di qualificazione. Conterà davvero tutto. E alle parallele dovrà essere ancora solida, come due giorni fa quando si è qualificata alla Finale di Specialità
  • Sofia Busato ha dalla sua un dty meraviglioso: 14.800, basterebbe che lo mantenesse. Per le nostre velleità è un punteggione fondamentale! Fare di più? Si può tutto nella vita ma non è qui che l’Italia deve fare la rincorsa

 

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