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Calcio, Europei 2016: l’Italia è Squadra. La forza del club e il ruolo di Conte

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Stop. Backward. Parigi, St Denis, 27 giugno. L’Italia ha da poco battuto 2-0 la Spagna negli ottavi di finale di Euro 2016 e Antonio Conte interviene in conferenza stampa dallo stadio della capitale francese. Le sue parole sono riportate da Tuttomercatoweb. Il ct dice: “Io ho sempre detto che noi, fin dall’inizio della mia carriera in nazionale, abbiamo un’unica strada per toglierci delle soddisfazioni. E’ quello di essere club, una squadra che fa un campionato. Non possiamo essere selezione, è un momento non facile per il calcio italiano a livello di talenti. Non potendoci rifugiare, dobbiamo fare i club. Ho cercato di fare una battaglia per far capire alcune cose, penso che siamo una squadra, ma lo siamo stati anche con Irlanda, Svezia o Belgio. Sono contento per i calciatori, è da più di un mese che lavoriamo in maniera intensa per cercare di fare qualcosa di bello e sorprendere. In parte ci siamo riusciti“.

In queste poche righe è contenuto il succo del successo della Nazionale, tre vittorie, una sconfitta e un solo gol subito a Euro 2016 finora. Un’Italia partita a luci spente, ma giunta ai quarti di finale (dove affronterà la Germania, sabato 2 luglio alle 21) con gli scalpi di Belgio e Spagna e la consapevolezza di non essere forse la squadra più bella, la più talentuosa, la più divertente, la più spumeggiante e la più tecnica, ma di essere al contrario la squadra… più Squadra, con la S maiuscola, che non molla mai e fa della tattica – da sempre, punto di forza del Bel Paese – la sua peculiarità. A ciò, poi, si aggiunge la straordinaria capacità di Antonio Conte nel preparare le partite. Se dagli approcci si capisce tanto, allora gli azzurri sono iper promossi.

Il resto va analizzato un po’ più a fondo, sempre partendo dalle dichiarazioni di Conte. L’altro concetto chiave infatti è “club”: c’entrano la Juventus (rappresentata nell’undici titolare dal blocco difensivo più l’ex Emanuele Giaccherini) e due infortuni di lusso, prima quello di Claudio Marchisio e poi quello di Marco Verratti. Che l’Italia che ha approcciato Euro 2016 sia una tra le più mediocri della storia è risaputo. Il ct ha avuto la brillantezza di non cedere al fascino della ricerca necessaria del talento privilegiando i fedelissimi, quelli che già conoscevano a memoria i suoi schemi, il gruppo già plasmato in cui inserire, pian piano, gli altri tasselli di un mosaico potenzialmente vincente. Tutti e 23 i convocati sono funzionali a un preciso disegno di gioco, a una definita situazione tattica che si è già presentata o che, si spera, si presenterà andando sempre più avanti nella manifestazione. Ha scelto con coraggio, Conte, ragionando con la mente lucida e il polso fermo. E la (contestata) strategia sta pagando.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Twitter Uefa Euro 2016

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