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Calcio, finale Coppa Italia: le certezze della Juventus e la crisi del Milan. Verdetto chiuso?

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E’ uno dei Milan-Juventus, sulla carta, più squilibrati della storia recente. E’ anche una delle finali, sulla carta, più squilibrate della storia recente. E, anche se è vero che in 90 (o 120) minuti può succedere di tutto, il favore dei pronostici pende al 90% dalla parte dei bianconeri, che stando a quanto dimostrato durante tutta la stagione – e pure nelle due precedenti, a voler essere precisi – dovrebbero fare un sol boccone dei rossoneri in piena crisi tecnica, societaria e d’identità nella partita che questa sera alle 20.45 assegnerà la Coppa Italia.

Eppure…

La costruzione dell’attacco, a questo punto dell’articolo, prevederebbe un eppure, un qualche argomento a sostegno del Milan di Cristian Brocchi che nelle ultime sei giornate di Serie A, dopo l’esonero di Sinisa Mihajlovic, ha conquistato 8 punti sui 18 a disposizione, perdendo a Verona al 94′ e pareggiando a San Siro contro Carpi (0-0) e Frosinone (3-3), le tre squadre retrocesse a fine campionato. Ma si capisce bene che, con queste premesse, anche le massime per cui “la palla è rotonda”, “bisogna crederci fino al triplice fischio”, “chi parte sfavorito non ha la pressione e può giocare con la mente sgombra” eccetera valgono ben poco. Il Milan, allo Stadio Olimpico, dovrà attaccarsi a quel poco di orgoglio (?) rimasto per centrare un’immeritata qualificazione in Europa League, a un Carlos Bacca comunque prolifico (18 gol in Serie A) e alla speranza che la Juventus si specchi come Narciso nella sua manifesta superiorità.

Che il verdetto sia chiuso è (altamente) probabile. Che possa servire il pallottoliere non è da escludere. La Vecchia Signora, guidata dall’ex Massimiliano Allegri, è infatti lanciata da numeri stratosferici: i 78 punti raccolti sugli 84 in palio dall’undicesima giornata in poi, quando i bianconeri reagirono al ko con il Sassuolo (12/30 e -11 dalla vetta) decidendo di monopolizzare per la quinta volta consecutiva la massima serie, sono il dato più eloquente per spiegare la differenza tra le due finaliste. Una differenza che ovviamente è anche morale, mentale, dirigenziale e tecnica. 1-0 e 2-1 i precedenti per la Juve in stagione, 34 le lunghezze di margine complessive. Gli eppure rischiano di stare a zero, stavolta.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook Juventus

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