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Atletica, Diamond League Shanghai 2016: McLeod e il mezzofondo keniano sugli scudi

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Non è stato un meeting altamente spettacolare quello dello scorso sabato a Shanghai, seconda tappa 2016 della Diamond League. Molteplici possono essere state le cause, in aggiunta all’ovvia cautela dei big nell’anno olimpico; scegliendone due, di caratteristiche completamente diverse, si possono citare la condizione pietosa delle piste e pedane cinesi e lo stop, imprevisto, di alcuni protagonisti attesi.

Come già sottolineato in cronaca, il recordman dell’asta Renaud Lavillenie è stato battuto da Sam Kendricks, statunitense che si è migliorato di 6 cm e che può rappresentare un ostacolo ulteriore per il bis olimpico del transalpino.

David Rudisha, invece, si è spento sul rettilineo finale, sopravanzato da molti atleti nei suoi 800, vinti dal connazionale Michael Rotich; seguendo il discorso impostato in precedenza, appare chiaro come una misura di 5,88 e un doppio giro di pista sul ritmo di 1’46” o poco meno non siano pari al livello ottenibile con Lavillenie e Rudisha al top della forma, ragion per cui il valore delle gare si abbassa nettamente.

Chi non finisce più di stupire è il giamaicano Omar McLeod, a segno di nuovo sugli ostacoli alti, in una prova condizionata da due squalifiche “pesanti”; McLeod appare in grado di segnare la stagione sui 110hs laddove è già sceso sotto i 13”, con il bis dei meno 10” sui 100.

Proprio dalla velocità è arrivata una risposta da Justin Gatlin con il suo 9”94 nella distanza regina, mentre Usain Bolt, qualche ora dopo, esordiva in 10”05, alle isole Cayman; la sfida è appena iniziata, ma probabilmente già si sa come andrà a finire….

Il Kenya, nell’occhio del ciclone da parte della Wada per la legislazione antidoping carente, ha dato prova di forza nel mezzogiorno, soprattutto nella gara dei 3000 siepi donne, dove l’astro nascente Hyvin Kyeng ha “bruciato” un lungo stuolo connazionali reali od ex, come Ruth Jebet, che ora corre per il Bahrein.

Aggiungendo il già citato Rotich e la brillantissima Faith Kipyegon nei 1500, la nazione africana appare una volta di più in grado di dettar legge nel mezzofondo a Rio, dove sembra avanti nel consueto duello con l’Etiopia, fatta eccezione per l’imbattibile Genzebe Dibaba; sarà la maratona a decidere quale delle nazioni sfidanti conquisterà più ori nelle lunghe distanze?

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gianluca.pessoni@oasport.it

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