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Ciclismo

Ciclismo, l’ultima stagione non è una passerella. Fabian Cancellara lascia un segno indelebile anche nel 2016

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Nello sport esistono leggende e campioni che il tempo non spazza via. Campioni che con il loro cuore, con la loro passione, e con il loro lavoro, appassionano migliaia e migliaia di fan, anche non necessariamente connazionali. E’ il caso di Fabian Cancellara, svizzero di Wohlen, piccola cittadina nei pressi di Berna, che alle soglie dei 35 anni continua ad incantare e ad appassionare gli amanti della bicicletta.

Che sia sterrato, pavè, crono, o un finale a ranghi ristretti, l’elvetico lotta, stringendo i denti ed azionando la sua “Locomotiva”. Straordinaria la vittoria nella decima Strade Bianche, che significa personale tripletta nella mitica corsa senese. 2008, 2012, 2016. Come un metronomo il corridore del Team Trek-Segafredo segna il tempo, aggiudicandosi una delle corse più belle del panorama internazionale ogni 4 anni. Tale circostanza testimonia la sua longevità, e la bontà della sua meticolosa preparazione verso gli avvenimenti più prestigiosi del circuito. Tempo che però ha deciso di far scadere con il finire della stagione 2016. Le suo cosiddette “trenate”, gli impressionanti cambi di passo senza alzarsi sui pedali, le meravigliose corse contro il tempo al limite dell’umano, saranno “ahinoi” soltanto un vivido ricordo.

“L’obiettivo di questa mia ultima stagione è comportarmi come oggi, cercando di fare del mio meglio ogni qual volta sono sulla bicicletta”, ha dichiarato poco dopo aver alzato le braccia al cielo nella splendida cornice di Piazza del Campo. Con queste credenziali Cancellara si affaccia alle Classiche Monumento, che negli anni hanno issato l’elvetico nel gotha del ciclismo. Sarà uno degli uomini da battere alla Milano-Sanremo, dove è salito sul gradino più alto del podio nel 2008, ed ha sfiorato la vittoria in ben tre occasioni (2011, 2012 e 2014). Cercherà uno storico poker al Giro delle Fiandre, dopo i successi del 2010, 2013 e 2014, e sarà il favorito d’obbligo nella sua Parigi-Roubaix. Storica corsa transalpina che lo ha visto trionfatore in tre edizioni, nuovamente cadenzate a distanza di 4 anni (2006, 2010, 2014), e nella quale recita sempre un ruolo da protagonista.

Insomma, Fabian non ha intenzione di utilizzare questo suo ultimo anno da professionista come una parata di addio, bensì come occasione da sfruttare al meglio, usando ogni sua forza, ogni sua energia fisica e psichica ancora utile, per sorprendere il mondo ciclistico ed arricchire ulteriormente il suo stracolmo palmares.

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ciro.salvini@oasport.it

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