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Nuoto di fondo: l’Italia cambia pelle, ma è sempre grande protagonista

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Un anno fa o poco più, agli Europei di Berlino, l’Italia del nuoto di fondo esultava con Martina Grimaldi e Edoardo Stochino, rispettivamente oro e bronzo nella 25 chilometri nello stesso momento (o quasi), e con Aurora Ponselè, sul podio nella 10 km. Adesso, conclusa la stagione 2015, dei tre grandi protagonisti del 2014 si parla poco. Ci sono infatti molti volti “nuovi” nella nazionale azzurra, sempre comunque vincente nonostante i cambi di gerarchie. E’ la forza del gruppo, è il merito del ct Massimo Giuliani che da vent’anni fa la fortuna del Bel Paese nelle acque libere di tutto il globo.

Incoronata sabato regina della Coppa del Mondo Fina 10 chilometri, a Rachele Bruni va, in compagnia dell’iridato Simone Ruffini, la palma della numero uno dell’anno. La toscana ha cambiato vita, trasferendosi a Roma e, soprattutto, decidendo di tentare la strada della specialità olimpica che pareva chiusa con Grimaldi (bronzo olimpico) e Ponselè (bronzo europeo) lanciate verso Rio. Invece nello sport tutto può cambiare da un mese all’altro: le vittorie di Viedma e Abu Dhabi a febbraio e marzo hanno dato la giusta fiducia a Rachele, che ha scalato velocemente le gerarchie arrivando a conquistare l’unico pass olimpico al femminile, fermandosi ai piedi del podio della gara mondiale e conquistando la prima classifica generale della storia per il fondo in rosa. Adesso è lei tra le favorite per il Brasile, mentre la bolognese e la pesarese dovranno ritrovarsi al più presto e dovrebbero farlo fianco a fianco, all’Aniene di Roma.

Compagno di Aurora Ponselè e promesso sposo con una delle immagini più belle dello sport italiano nel 2015, Simone Ruffini ha incantato nelle acque di Kazan con il titolo iridato della maratona e con il pass per Rio nella 10 chilometri, in cui ci sono tutti i prodromi per trasformare il settimo posto mondiale in qualcosa di più. Gran lavoratore, anche il 25enne di Tolentino che ora si gode un po’ di visibilità mediatica e le meritate cerimonie ufficiali al fianco di leggende come Tania Cagnotto e Rossella Fiamingo è sbocciato “tardi” esattamente come Rachele Bruni. Ma il tempismo sembra perfetto: Rio attende i campioni azzurri per la gara che vale una carriera. E ci sarà anche Federico Vanelli, protagonista silenzioso e decimo a Kazan nella 10 chilometri. Matteo Furlan, doppio bronzo nella 5 e nella 25, cresce saggiamente alle loro spalle.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia

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