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Baseball|Italia, Marco Mazzieri: “Vogliamo fare bene al Premier 12..”

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E’ appena tornato dal Giappone, dove è stato uno dei tecnici della Selezione Europea che ha sfidato i Samurai Japan, eppure ha già la testa ai prossimi appuntamenti da vivere come manager della nazionale italiana di baseball.
Marco Mazzieri ha sempre qualcosa da dire, come testimonia l’intervista rilasciataci in occasione della presentazione del Campionato IBL 2015.

Marco, sei appena tornato dall’esperienza nel Sol Levante. Cosa ti porti dietro, rispetto a questa “anteprima stagionale” ?

“E’ stato sicuramente un antipasto succulento. Per la prima volta nella storia veniva creata questa nazionale europea, che andava a confrontarsi con i maestri giapponesi, attualmente numero 1 del ranking mondiale.
C’era della curiosità da parte nostra per capire come fosse possibile integrarsi con olandesi, tedeschi, spagnoli, francesi e cechi e devo dire che è andato tutto benissimo. Le prestazioni poi offerte dai ragazzi sono state di ottimo livello nonostante la sconfitta in gara -1, che però è stata ripagata in gara -2; davanti ad un pubblico sempre meraviglioso”.

Dall’Italia sono partiti con te Vaglio, Infante, Chiarini, Escalona e Desimoni raggiungendo Alessandro Maestri: quanto è stato importante il suo apporto per farvi capire la realtà giapponese?

“Alessandro è stato molto prezioso. Nella prima gara ha lanciato, avvicendandosi poi con Escalona, quasi sempre bene.Ci ha fornito tante informazioni costruttive sia sui battitori avversari sia sui lanciatori che avremmo affrontato. Poi Maestri è uno che aiuta anche i suoi compagni a rendere al meglio; ogni volta che possiamo vederlo ci fa molto piacere”.

Passiamo invece a ciò che sarà in questa stagione. La nazionale come imposterà i suoi programmi nel 2015?

“Contrariamente al solito non faremo l’All Star Game. Andremo direttamente da settembre prossimo in Cina Taipei, dove inizieremo ad organizzare il lavoro per  il Premier 12. Il torneo si svolgerà a novembre, che non è un periodo usuale per il baseball, quindi dovremo cercare di svolgere una preparazione più lunga simile ad uno spring training”.

Il tema “amercani” per questa kermesse, è già stato affrontato?

“Ad oggi sembra che non potremo utilizzare nessuno, ma questo non varrà solo per noi. I giocatori del cosiddetto Fourty-Man roster sono “nelle mani della MLB”, che dovrà discuterne poi con le stesse associazioni degli atleti. Io mi auguro per i nostri ragazzi che siano in quelle rose, ma se non dovessero farvi parte per qualsiasi ragione io conto sul fatto di avere a disposizione Chris Colabello, Alex Liddi e Pat Venditte, che nel Premier 12 sarebbe davvero rilevante poter schierare”.

Hai parlato proprio di Pat Venditte, con cui ci possiamo agganciare al comparto dei lanciatori: una parte dell’opinione pubblica ti ha rimproverato, agli ultimi Europei, di aver convocato Michael Colla e di aver lasciato a casa Luca Panerati e Roberto Corradini. A distanza di mesi come hai metabolizzato questa critica?

“Le critiche costruttive sono sempre bene accette. Quando prendo una decisione, provo a fare soprattutto gli interessi della squadra. A parer mio, e del mio staff, sia Panerati sia Corradini in quel momento storico non erano nelle migliori condizioni possibili. Non è però Michael Colla, che ha preso il loro posto. Colla l’anno scorso ha fatto una stagione importante in doppio A, è un buon lanciatore che ha avuto una partita sfortunata contro gli olandesi.
Al 5° inning ha concesso quattro valide ed erano altrettanti fuoricampo, io in tanti anni non ho mai visto una cosa del genere. La causalità l’ha fatta un po’ da padrone, ma credo che quella fosse la soluzione migliore anche perchè Tiago da Silva ci aveva comunicato che preferiva essere utilizzato come rilievo, date le sue esperienze in Venezuela e Messico.
Il problema per noi, diversamente, credo siano state le chance non sfruttate quando eravamo in attacco. E lì che stava la chiave della partita”.

La fine della scorsa stagione ci ha messi davanti al Mondiale U21, decisivo per guadagnare gli ultimi punti che ci hanno consentito l’accesso al Premier 12, appunto. Credi che di quella formazione vi siano dei giovani già pronti per la nazionale maggiore?

“Abbiamo avuto dei giocatori che hanno fatto già parte della nazionale maggiore e per il futuro speriamo di averne altri. L’obiettivo, passando anche dall’Accademia, è quello di creare una “catena” di sviluppo e crescita degli atleti cercando di alimentare l’inserimento in azzurro”.

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michele.cassano@olimpiazzurra.com

Foto: FIBS

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