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Sci alpino, Mondiali: Fenninger di classe, Rebensburg argento in rimonta

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Un’Anna Fenninger semplicemente pazzesca si mette al collo la seconda medaglia d’oro di questi Mondiali di Vail/Beaver Creek trionfando nello slalom gigante. Dopo aver dominato la prima manche, dove le rivali più vicine s’accomodano a nove decimi, la salisburghese chiude in 2:19.16, con qualcosa come un secondo e quaranta centesimi di margine su Viktoria Rebensburg.

La Fenninger non patisce la differenza tra i due tracciati, col secondo ancora più veloce su un pendio che comunque non è certo il più impegnativo: anzi, con un numero che resterà impresso nella memoria degli appassionati, Anna si salva incredibilmente da una spigolata sulla quale sarebbero finite a terra il 90% delle altre atlete e riesce comunque ad imporsi col già citato, abbondatissimo vantaggio. La Rebensburg, bronzo olimpico in carica, vede arenarsi all’ultimo gradino una rimonta comunque straordinaria, perché a metà gara la tedesca era addirittura undicesima: nella seconda discesa, il suo crono e i suoi gesti sono davvero inarrivabili. Medaglia di bronzo per la svedese Jessica Lindell-Vikarby, sempre a suo agio da queste parti, con una gara molto regolare che la fa chiudere a 1.49 dalla vincitrice; quanto basta per lasciare fuori dal podio, per sei centesimi, Tina Weirather, con l’eccellente sciatrice del Liechtenstein, in passato vittima di una drammatica sequela di infortuni, che non riesce ancora a conquistare la prima medaglia della carriera, come se la sfortuna si divertisse a giocare con lei.  Quinta posizione, a 1.74, per l’altra Tina, senz’altro quella più attesa, ovvero la Maze: già nella prima discesa fatica a sfruttare al meglio il tracciato ritagliatole su misura dal tecnico Valerio Ghirardi, senza riuscire poi a recuperare per la zona medaglie.

E veniamo all’Italia, anche se purtroppo la prima gara tecnica non scalfisce il nefasto trend delle scorse giornate. Nadia Fanchini è sedicesima: ad una prima prova che lei stessa definisce “la peggiore della mia carriera“, dove pur senza gravi errori accumula un distacco abissale, fa seguito un’altra manche leggermente più efficace, ma comunque distante da quanto lei stessa in primis avrebbe voluto fare. Probabilmente, la campionessa camuna non ha mai trovato il feeling con le condizioni della neve in queste giornate. Di Manuela Moelgg, invece, si salvano solamente i passaggi iniziali della prima manche, con un intermedio che la collocava al terzo posto: una serie di errori la fanno però scivolare indietro e, nella discesa decisiva, sembra faticare a fare velocità. Per lei arriva un insipido ventesimo posto.

Tra le tante vittime illustri della prima manche, come Eva Maria Brem, Lara Gut e Anemone Marmottan, troviamo purtroppo anche Federica Brignone: lo stesso dosso su cui salta la leader di Coppa tradisce anche la valdostana, stroncando la sua gara senza nemmeno un riferimento cronometrico.

Un discorso a parte merita invece Marta Bassino: nella prima discesa, la giovanissima piemontese sforna una prestazione davvero positiva, inserendosi in ottava piazza e dando un altro saggio della sua interessantissima tecnica. La seconda manche, purtroppo, la vede sbagliare in partenza sul primo dosso e scivolare via definitivamente all’ingresso del muro finale. In ogni caso, se c’è un’azzurra da promuovere è proprio lei, un talento immenso da coltivare con attenzione.

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foto: pagina Facebook Vail Beaver Creek 2015

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com