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Atletica, Palio della Quercia: Federica Del Buono si migliora ancora! Gatlin non brilla, la Grenot…

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Non sono mancati gli spunti di rilievo nella serata di Rovereto, alla 50esima edizione del Palio della Quercia, la terza manifestazione per ordine di importanza a disputarsi sul suolo italiano dopo il Golden Gala e il meeting di Rieti. Spicca, in particolare, la nota lieta arriva da una delle giovani azzurre che più di tutte stanno compiendo passi in avanti nell’ultimo periodo.

Federica Del Buono, infatti, si migliora ancora. La vicentina, classe ’94, vince i 1500 metri in 4:05.32, settima prestazione italiana in assoluto e record personale per la talentuosa mezzofondista, in serie positiva dopo l’ottima performance a Zurigo, nella Diamond League. A testimonianza dei vistosi miglioramenti compiuti dalla Del Buono, basti pensare al tempo corso un anno fa sempre a Rovereto: 4:19.61. 12″ limati in una stagione, un’impresa non da poco.

L’azzurra ha preceduto sul traguardo la keniana Stacy Ndiwa (4:06.10) e l’ucraina Anna Mishcenko (4:06.63). Ai piedi del podio Margherita Magnani, mentre Giulia Viola migliora il suo personale con un  4:07.67.

Tornava in pista sui 400 metri, dopo lo straordinario oro europeo, anche Libania Grenot. La Panterita doveva fare i conti doveva fare i conti con le due giamaicane, Stephenie McPherson e Christine Day. La campionessa continentale riesce a superare la Day sul finale, ma deve accontentarsi della seconda piazza alle spalle della McPherson (50.69) con un buon 51.30.

L’uomo più atteso non si dimostra all’altezza delle aspettative, nonostante il successo (scontato). Da Justin Gatlin ci aspettava il primo sub 10″ della storia della competizione sui 100 metri, ma arriva soltanto un ‘banale’ 10.07 (-0.4 m/s) con cui lo sprinter statunitense precede il bahamense Warren Fraser (10.26) e lo giamaicano Julian Forte. Nella Finale B, Michael Tumi corre in 10.36 (con +1.8 m/s, primato stagionale) ed è secondo dietro l’ucraino Serhiy Smelyk (10.28). Quinto Enrico Demonte (10.63).

Discreta prova di Alessia Trost nel salto in alto. La 21enne azzurra stampa il suo primato stagionale con un 1.91 realizzato al terzo tentativo. In precedenza, la Trost aveva superato 1.87 al secondo tentativo e 1.77 e 1.84 al primo. La pordenonese, poi, ha provato anche 1.94, ma senza successo, dovendosi accontentare quindi del secondo posto alle spalle dell’ucraina Oksana Okuneva (1.94 al primo tentativo).

Spadroneggia anche il cubano Dayron Robles sui 110m ostacoli, con il tempo di 13.29. Secondo posto per il greco Kostandinos Douvalidis, terzo per lo statunitense Tyron Akins. Rispettivamente quinto, sesto, settimo ed ottavo gli azzurri Stefano Tedesco, Ivan Mach Di Palmstein, Samuele Devarti e Alessandro Iurig.

Va a podio Marzia Caravelli sui 100m ostacoli con 13.26, dietro la dominicana Lavonne Idlette, prima in 12.98, e alla statunitense Jasmin Stowers.

Il trinitense Renny Quow vince i 400 metri in 45.13, mentre continua a non brillare Matteo Galvan, soltanto settimo con 46.57. Ottavo Michele Tricca (47.17).

Primato stagionale sui 5000 metri per l’azzurro Abdellah Haidane (13:37.32), ma soltanto sesto posto in classifica in una gara dominata, ça va sans dire, dall’Africa. A spuntarla è il keniano Cornelius Kangogo, davanti all’etiope Mukktar Edris e all’altro keniano John Kipkoech.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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