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Sci Alpino

Sochi 2014, slalom femminile: Shiffrin vs Schild, ma le svedesi…

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Nel pomeriggio di domani, con le due manche in programma alle ore 13.45 e 17.15, si completa il programma olimpico dello sci alpino femminile con la disputa dello slalom speciale.

Questa gara è attesa principalmente per lo scontro tra due campionesse appartenenti a generazioni (e a stili) del tutto differenti: da un lato, Mikaela Shiffrin, classe 1995, oro mondiale in carica e tre successi stagionali; dall’altro, Marlies Schild, classe 1981, che con il successo di Lienz a fine dicembre è diventata l’atleta più vincente nella storia in questa specialità (35 vittorie contro le 34 di Vreni Schneider).

Mikaela, da molti definita una bambina-prodigio, è una teenager che riesce a vivere in modo incredibilmente tranquillo nonostante la notorietà le sia piombata addosso così rapidamente; non dà l’impressione di essersi montata la testa e, ogni volta che scende in pista, lo fa con la sicurezza delle veterane, in un gesto tecnico bellissimo da vedere: i suoi sci sembrano due binari, la neve non si alza mai e, sebbene ad occhio appaia troppo precisa per poter essere anche veloce, in realtà porta sempre fuori qualche chilometro in più delle contendenti. Marlies, invece, è la regina dello slalom a cui manca proprio un titolo olimpico per affermarsi come la più forte di sempre; sembra paradossale, ma nonostante quattro Coppe del Mondo di specialità e un oro iridato, alla stiriana manca proprio l’alloro più pregiato, sebbene abbia conquistato tre tra argenti e bronzi (uno anche in combinata) nelle precedenti edizioni a cinque cerchi. Anche la sua azione è sempre bella da vedere, pur con quella testa incassata-caratteristica che ha trasmesso anche alla sorella Bernadette-che la fa scivolare un po’ lontana dai canoni della tradizionale posizione sugli sci tra i paletti stretti.

Ma i rapid gates sono imprevedibili, e non sarebbe una sorpresa assoluta se in cima al podio di Sochi ci fosse un’altra atleta. Ad esempio, pensiamo a Frida Hansdotter, leader della straordinaria scuola svedese di slalom, che ha conquistato finalmente il primo successo a Kranjska Gora dopo un’infinità di podi; lei è in assoluto la terza incomoda e le sue connazionali Maria Pietilae-Holmner e Anna Swenn-Larsson potrebbero inserirsi nella lotta per le primissime posizioni, senza dimenticarsi di Tina Maze. In quelle prime posizioni speriamo di ritrovare anche Chiara Costazza: la fassana è in un buon momento di forma, come testimoniano i due successi di una decina di giorni fa in gare FIS austriache, e se riuscisse a mettere insieme due manche di pari livello, senza grandi sbavature, sarebbe davvero da prime cinque-sei posizioni, un risultato che, per le difficoltà congenite dello slalom femminile azzurro, avrebbe quasi del miracoloso. Assieme a lei, proverà ad essere della partita, con decisione finale nella mattinata di domani, Federica Brignone, reduce dal trauma distorsivo al ginocchio causato dalla caduta nel gigante olimpico che l’ha lasciata parecchio delusa.

 

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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