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ESCLUSIVA | Snowboard, Omar Visintin: “A Sochi non farò il turista. Le minacce…”

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Pochi giorni alla partenza per Sochi, si avvicina l’appuntamento più atteso del 2014 per gli sport invernali. L’Italia dello snowboard, nel rebus di una situazione incerta, si affida a Omar Visintin, 24enne di Merano in testa alla classifica di Coppa del Mondo con tre podi in quattro gare. Olimpiazzurra lo ha intervistato in esclusiva.

 

L’evento clou della stagione sono le Olimpiadi di Sochi, dove nel 2013 sei arrivato settimo. Come ti sei trovato con le condizioni della pista?

A Sochi sono sempre andato bene, ci siamo stati in Coppa del Mondo nel 2013 e nel 2012 e ho ottenuto risultati positivi. La pista mi piace, riuscivo anche a scendere forte e la neve non mi ha mai dato problemi”.

 

Stai vivendo una grande stagione, con tre podi in Coppa del Mondo e il pettorale di leader. In attesa di sognare la coppa di cristallo ci sono i Giochi: ti senti uno dei favoriti?

Sicuramente non andrò a Sochi per fare il turista. Gareggerò come sempre in Coppa del Mondo, quindi cercherò di vincere. La gara ovviamente è imprevedibile ed uno di quei momenti che ti possono cambiare la vita. Ma non penso più di tanto al podio, certo di mantenere la giusta tranquillità”.

 

Quali sono gli avversari da temere maggiormente?

Sono tanti quelli forti, ogni nazione ne ha uno o due. Può succedere veramente di tutto, lo snowboardcross è una disciplina in cui la situazione può cambiare da un istante all’altro e non escludo che qualche nome poco conosciuto si inventi la gara della vita. Comunque, occhi puntati sull’australiano Alex Pullin, sull’austriaco Markus Scheirer e anche sui miei compagni di nazionale. Siamo competitivi con i migliori del mondo”.

 

La vostra squadra è una garanzia per l’Italia, mentre al femminile destano incertezza le condizioni di Michela Moioli dopo l’infortunio. Nell’alpino, invece, gli azzurri stentano ad ingranare in questa stagione. Che prospettive immagini?

L’Italia dello snowboard è molto forte, sia chi andrà a Sochi e sia chi rimarrà a casa in virtù dei posti limitati. Nel cross siamo tutti allo stesso livello, fa bene la concorrenza, sprona a dare sempre il massimo. Secondo me abbiamo le qualità per conquistare buoni risultati in tutte le discipline del nostro sport”.

 

Infine, si parla molto negli ultimi giorni delle minacce terroristiche ricevute dal Coni. Sei preoccupato o credi si tratti di semplice psicosi?

Non ci penso, ma secondo me è la seconda. La gente parla e altri si spaventano, purtroppo è un fatto che si ripete spesso con le Olimpiadi – anche estive – perché qualcuno cerca visibilità. Direi che le minacce sono quasi normali, è una sorta di sfruttamento dell’importanza dei Giochi. Io comunque andrò là pensando allo sport, che è la cosa più importante”.

 

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