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Sci Alpino

Coppa Europa sci alpino: giovani talenti crescono

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La Coppa Europa di sci alpino, dopo le consuete cancellazioni di Reiteralm (sarebbe ora che la FIS non puntasse più su una località del genere per metà novembre), ha preso il via con le prove tecniche femminili a fine novembre da Levi, in Finlandia, e ha visto sinora disputarsi dieci gare per le ragazze e nove per i ragazzi con un netto predominio di slalom e gigante: basti pensare che i maschi, ad esempio, hanno disputato appena due discese a fronte di cinque prove tra i paletti stretti.

Qualunque analisi specifica, dunque, è da rinviare a più avanti, soprattutto alla luce di classifiche generali che, per ovvie ragioni, premiano i migliori interpreti delle prove tecniche. Tuttavia, qualcosa si può già dire: il regno della scuola scandinava, in slalom come in gigante, è un dato di fatto. Al vertice della graduatoria femminile c’è Mona Loeseth, una delle tre sorelle norvegesi: mentre Nina sta tornando ad altissimi livelli in Coppa del Mondo, Mona sta risalendo la china dominando la challenge continentale, seguita a ruota dalla talentuosissima connazionale Ragnhild Mowinckel che ha invece fatto bottino pieno nelle poche gare veloci. Nelle primissime posizioni anche un terzetto di svedesi: Ylva Staalnacke, Nathalie Eklund, Anna Swenn-Larsson, spesso già protagoniste negli slalom di CdM a conferma dell’assoluta brillantezza delle svedesi in questa disciplina. Nel maschile, è proprio uno slalomista svedese al comando della classifica, per quanto si tratti di un “veterano”, ovvero il ventiseienne Axel Baeck; più interessante, quindi, la seconda piazza dell’elvetico Daniel Yule, con la Svizzera che punta quindi, dopo anni di difficoltà, a ricreare uno squadra competitiva anche nelle specialità tecniche.

E gli italiani? Nel maschile, Giordano Ronci si sta confermando tra i migliori interpreti continentali dei rapid gates, mentre nel contempo cerca di digerire il difficile salto in Coppa del Mondo; ai piedi del podio sia a Pozza di Fassa sia nel city event di San Vigilio, il romano alterna i due circuiti ed è un prospetto di assoluto interesse per lo sci azzurro; con la debita esperienza, ha tutte le potenzialità per raccogliere soddisfazioni importanti anche in CdM. Dietro di lui, però, si è visto poco nelle discipline tecniche; fatti salvi Riccardo Tonetti e Alex Zingerle, comunque già noti al grande pubblico, non si sono per ora registrati acuti dai più giovani. Nelle prove veloci, se il migliore finora è ancora Paolo Pangrazzi (che ha sfruttato bene le discese sulla pista di casa a Campiglio), buoni segnali arrivano dal valdostano Henri Battilani, classe 1994, impegnato nelle prove cronometrate di Bormio; non è da escludere che per lui si spalanchino presto le porte del “piano superiore”.

Nel femminile, la ventunenne Nicole Agnelli ha finalmente trovato lo standard di rendimento che merita; assieme ai primi podi in Coppa Europa, è arrivato il debutto in CdM, pur condizionato da problemi di schiena. La ragazza di Caspoggio, da giovanissima, era considerata uno dei talenti più puri dello sci azzurro, ma poi una serie di problemi fisici le hanno impedito di spiccare il volo; la sensazione è che in questa stagione possa iniziare a riprendersi quanto le spetta, perché in slalom e in gigante ha davvero ottime qualità. Ancora più interessante, in prospettiva futura, è Marta Bassino: classe 1996, cuneese della Valle Vermenagna, è già alla seconda stagione nel circuito continentale e i progressi sono sotto gli occhi di tutti; tre quinti posti in gigante e qualche punto portato a casa in libera, spesso confrontandosi con atlete ben più esperte, fanno di lei un talento da seguire con grande attenzione, senza però caricarla di eccessivi pesi, ma dandole il tempo di maturare passo dopo passo; ad ogni modo, non è da escludere nemmeno per lei una prossima chiamata in Coppa del Mondo, così come è già avvenuto per l’altoatesina Karoline Pichler, classe 1994, ottima interprete delle discipline veloci.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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