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Calcio

Under 21: Berardi, la Figc ed un ostracismo misterioso

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Non bastano, ad un ragazzo classe 1994, sei reti nel campionato di Serie A per meritare la chiamata nell’Italia Under 21. Può sembrare un paradosso – ed è anche molto più complicato di come descritto in queste poche righe – ma è la pura e cruda verità. Senza possibilità di repliche, se non giornalistiche, la scelta della Figc di sospendere Domenico Berardi dalla nazionale per aver rifiutato in due occasioni la maglia dell’Under 19 nello scorso maggio prosegue orgogliosamente a testa alta. Non un dietrofront, né da una parte né dall’altra, e quindi Luigi Di Biagio per le imminenti sfide contro Irlanda del Nord e Serbia dovrà fare ancora a meno di chi sta trascinando a suon di gol il Sassuolo verso il sogno salvezza.

Se ne è parlato a lungo e probabilmente se ne discuterà ancora, perché il caso è delicato. Di certo, Berardi sta pagando eccessivamente per le sue colpe. Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo, ha di recente espresso il proprio pensiero a riguardo twittando: “Ha scontato tutta la severità che la Figc non hai mai applicato a Balotelli e ad altre star“. Parole forti e provocatorie, ma vere. Certi atteggiamenti di Supermario, in campo e fuori, sono da censura. Il 19enne di proprietà della Juventus, classe da vendere e fiuto del gol da bomber di razza, è probabilmente una testa calda ma non merita tutto questo ostracismo. Per il suo bene e per il bene degli azzurrini, chiamati a rincorrere la qualificazione agli Europei 2015 e alle Olimpiadi di Rio 2016, la situazione si deve sbloccare al più presto. Giusta la punizione, ma profondamente sbagliata la storia che prosegue ormai dall’estate: un talento come quello di Berardi in Italia nasce una volta a decennio e la faccenda sta assumendo caratteri al limite del masochismo.

Quali, adesso, le possibili soluzioni? Un mea culpa ufficiale del giocatore non deve tardare ad arrivare (magari per l’ennesima volta, chi può dirlo?), ma la Federazione ha commesso i suoi errori e per il futuro del movimento calcistico deve assumersi le proprie responsabilità. In ballo c’è la carriera di un talento, il quale sta ripagando a pieno la fiducia del Sassuolo nella massima serie dopo un anno da favola in cadetteria, e quello dell’Under 21 che non può permettersi altri flop dopo quello pre-Londra targato Pierluigi Casiraghi nel 2010. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, altrimenti nulla può giustificare la Figc.

 

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