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Top&Flop Serie A: Cassano inventa, Balotelli irrita

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La Roma frena in casa con il Cagliari nel posticipo (0-0) e regala il primo posto in solitaria alla Juventus. Di seguito i Top&Flop dell’ultima giornata di Serie A:

 

TOP

Cassano l’inventore: dopo due stagioni travagliate tra Milan e Inter, con qualche luce ma anche molto buio, Fantantonio pare aver trovato la propria giusta dimensione in quel di Parma. Gol, assist e tanto lavoro ed esperienza a sostegno dei compagni: il timbro sulla vittoria contro il Napoli al San Paolo è una magia decisiva e provvidenziale per il campionato dei ducali. Merita il ritorno in nazionale?

Sassuolo, altro che Cenerentola: un avvio stentato, le 7 reti subite contro l’Inter e poi la svolta. Grazie ad un giocatore, Domenico Berardi, ma anche ad un gruppo che non ne vuole sapere di recitare la parte di fanalino di cosa designato del campionato. Gli applausi vanno anche ad Eusebio Di Francesco, stratega dei neroverdi, e alla dirigenza, ottima a pazientare e a non esonerare il tecnico della storica promozione dopo le prime giornate.

La rivincita di Llorente: tante critiche nel precampionato, mai utilizzato ad inizio stagione. Poi la svolta: il gol di testa al Verona, le due reti contro il Real Madrid e anche (e soprattutto) l’infortunio di Mirko Vucinic gli hanno aperto le porte verso la maglia da titolare al fianco di Carlitos Tevez. Con Conte, però, nulla è mai casuale e se lo spagnolo gioca in continuazione, e segna gol decisivi, il merito è tutto del suo orgoglio e del suo talento.

 

FLOP

Balotelli irritante: ci risiamo. In un Milan in piena difficoltà, che si aggrappa a Supermario e Kakà per sconfiggere il Genoa e rialzare la testa, l’attaccante azzurro risulta per l’ennesima volta uno dei peggiori in campo. Parte bene, con voglia di fare e ottimi movimenti, ma il rigore fallito (male) alla mezz’ora del primo tempo gli spegne totalmente il cervello. Lo stadio fischia e contesta, gli ultras addirittura bloccano la squadra fino a mezzanotte chiedendo maggiore impegno da parte di tutti. Balotelli, però, non sembra comprendere la situazione: twitta alle 5 del mattino e si presenta in ritardo all’allenamento di domenica (10 minuti) e di lunedì (ben 25). Addio all’orizzonte?

La difesa del Catania: gli etnei affondano a Torino, 4-1 il finale all’Olimpico. Contro i granata, tutt’altro che in salute, il ko è però in gran parte colpa della difesa: Legrottaglie e Guarente regalano a Immobile ed El Kaddouri i palloni del doppio vantaggio, poi la rimonta è un’impresa impossibile.

Guida, quanti errori: lo spettacolo del derby scaligero è in parte rovinato dalle prestazioni imbarazzanti del direttore di gioco e dei suoi collaboratori. Se il Chievo festeggia grazie a Lazarevic nei minuti finali, infatti, l’Hellas può recriminare per un rigore non concesso e per il pareggio di Iturbe al 94’ clamorosamente annullato per fuorigioco inesistente. Gli errori, però, hanno danneggiato anche i vincitori, i quali si sono visti non convalidare un gol regolare nei primi istanti di gioco. Disastro totale.

 

I tre migliori giovani italiani del tredicesimo turno:

Mattia Perin (Genoa): in affanno nei primi minuti, poi il rigore parato a Balotelli esalta il numero uno rossoblù che nella ripresa salva più volte su Matri, Kakà e Birsa e blinda il pareggio ligure a San Siro.

Domenico Berardi (Sassuolo): settima rete in Serie A a 19 anni, numeri più alti di fuoriclasse come Totti, Del Piero e Vieri alla stessa età. È un predestinato? In attesa di saperlo, la Juventus se lo gode a distanza.

Ciro Immobile (Torino): un gol e tante belle giocate nel largo successo per 4-1 dei granata contro il Catania. L’ex Genoa, che si è sbloccato oltre un mese fa con la rete sul campo della Sampdoria, ha ritrovato la fiducia in se stesso e può definitivamente esplodere sotto la Mole.

 

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