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Scherma

Sciabola, ora gli occhi di tutti sono su Enrico Berrè

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La gara quasi perfetta dall’atleta che non ti aspetti. Gli schermitori italiani ci hanno abituato a prestazioni straordinarie, e ogni prova di Coppa del Mondo, in mezzo ai soliti noti, spunta qualche giovane capace di dimostrare tutte le sue qualità. A Budapest, tra gli sciabolatori, è stato il turno di Enrico Berrè.

Classe 1992, cresciuto schermisticamente ad Ariccia per poi trasferirsi a al Club Scherma Roma all’inizio di questa stagione, finanziere dal 2011. Enrico ha stupito tutti centrando la sua prima finale a 8 tra gli assoluti e battendo 15-7 Alexey Yakimenko, fuoriclasse russo e numero 3 del ranking mondiale. Ha mancato il podio per una sola stoccata nel quarto di finale perso 15-14 contro Casares: «Era lì a un solo punto il podio e me lo sono fatto sfuggire», ha detto a Olimpiazzurra, ma non può non essere soddisfatto di quella che lui stesso ha definito «una finale inaspettata ma voluta. Mi fa piacere che sia stata a Budapest perché si vede che questa città mi porta bene, feci il mio podio under 20 qui».

Ma a brillare nel suo palmares è soprattutto un titolo europeo junior conquistato nel 2010 a Lobnya, in Russia. Un bel ricordo dal valore molto inferiore a quanto questo ragazzo è riuscito a fare domenica 10 marzo: «Sinceramente quando ti trovi di fronte elementi come Yakimenko non pensi di riuscire a batterli. Però una volta tirata giù la maschera devi solo dare il meglio di te senza pensare a chi hai di fronte». A volte ci si riesce, ma più spesso non è così semplice.

A Roma si allena con campioni come lo spadista Paolo Pizzo e la sciabolatrice Martina Petraglia. Non è invece riuscito a incrociare Aldo Montano, che proprio mentre lui arrivava si trasferiva a Bologna, «ma ci alleniamo comunque insieme alla palestra federale anche con Samele e altri atleti della nazionale».

E questa la chiave per diventare grandi e passare da talenti potenziali a campioni veri: l’esperienza maturata in pedana, giorno dopo giorno, con i migliori al mondo. Enrico, come gli altri giovani schermitori italiani, ha questa grande fortuna, e non vuole sprecare la sua occasione: «Io continuo a lavorare duro e con costanza, l’under 20 è finito e mi sono tolto le mie soddisfazioni ora penso solo a dare il massimo tra i senior». E se il buongiorno si vede dal mattino, di lui sentiremo parlare ancora molto presto.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi

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