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Ginnastica che cambia: i movimenti banditi alle parallele – VIDEO

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La ginnastica artistica è cambiata moltissimo nel corso degli anni. Alcuni attrezzi hanno subito grandi variazioni, le evoluzioni hanno ormai raggiunto il limite fisico e alcuni movimenti sono stati banditi/proibiti dal codice. Andiamo ad analizzare, con un velo di tristezza, quattro elementi che non possiamo più ammirare alle parallele asimmetriche. Per farlo mi aiuto con un video confezionato da Ester Vicentelli che ringrazio. Lo potete vedere cliccando qui: sarà di fondamentale appoggio per capire quanto scrivo.

 

Chi ha rivoluzionato più di tutte la specialità è indubbiamente stata Olga Korbut. L’ex sovietica che strabiliò il Mondo alle Olimpiadi di Monaco 1972 (passate purtroppo alla storia per altri motivi), si fermò soltanto all’argento all’attrezzo in quell’occasione fallendo l’assalto anche all’appuntamento successivo di Montreal, quando venne incoronata Sua Maestà Nadia Comaneci.

La Korbut, però, inventò ben due movimenti.

Il “flip” (il primo nella clip che vi ho proposto) che porta il suo nome è un mix di bravura, di follia, di fantasia, di talento espresso in quattro secondi d’antologia. Si accovaccia sullo staggio alto, lo brandisce con mani e piedi, salta all’indietro, rimane in aria quasi fosse un angelo e riprende la sbarra. A questo punto si rilancia verso l’asimmetrica più bassa, la prende con la vita, ci si arrotola per un giro completo prima di sfruttare tutta la forza dei suoi addominali e andare a riacciuffare lo staggio superiore come un Cristo in Croce (posizione che siamo abituati a vedere agli anelli).

Il “Korbut salto” (il secondo nell’ordine) è ancora più geniale. Una primizia per il palato. Un salto teso indietro con la spinta dell’attrezzo. Parte sempre accovacciata ma questa volta i glutei sono rivolti verso lo staggio basso. Mani e piedi ben saldi, una rotazione completa prima di spingere i suoi piedini fatati sulla parallela, sfruttare tutta la forza dei suoi quadricipiti e il rimbalzo della sbarra, catapultarsi all’indietro e uscire con un bel salto teso.

 

Altro cognome indelebilmente legato alla disciplina è quello di Elena Mukhina. La reginetta dei Mondiali 1978 (quando si disputò quella finale memorabile tra lei, Comaneci e Kim) si era inventata addirittura una pazzia allucinante: l’avvitamento alle asimmetriche (il terzo nel video). Parte in piedi sullo staggio alto, salto all’indietro con un avvitamento, un volo d’angelo incrementato rispetto a quello della Korbut. A questo punto riprende il legno, di slancio va verso quello basso, lo prende in vita come la connazionale, un giro completo e poi vola verso l’alto girandosi mentre è in aria.

 

Concludiamo la carrellata parlando di Nelli Kim. La sovietica fu magistrale a Montreal 1976: certo in quell’occasione venne beffata da una super Comaneci, ma l’oro a squadre e quelli al volteggio e al corpo libero (con un 10 perfetto) entreranno ugualmente nella storia. Come ci entrerà la sua invenzione (la quarta del nostro filmato). Impugna lo staggio alto, divarica le gambe, sfrutta l’enorme forza di addominali e braccia per abbassare energicamente il proprio bacino, sedersi praticamente sull’attrezzo, sfruttare l’elasticità della parallela grazie alla spinta dei propri glutei e uscire con uno spettacolare avvitamento.

 

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stefano.villa@olimpiazzurra.com

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