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Ciclismo

Diego Ulissi in esclusiva: “Nel 2013 voglio migliorarmi ancora”

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È giovane e determinato. Diego Ulissi è una delle grandi speranze del ciclismo italiano per il futuro. Il 2012 l’ha visto spesso protagonista, anche se nelle corse più importanti ha pensato di più ad accumulare esperienza, conscio di come questo potesse rivelarsi, per lui, utile nei prossimi anni. Abile in salita, ma anche esplosivo e veloce in caso di arrivo in gruppetto, è un corridore moderno che potrebbe adattarsi sia ai grandi giri che alle corse di un giorno più impegnative. Ecco il suo punto di vista su come si è comportato nella stagione appena passata e cosa si aspetta invece dal prossimo anno.

Diego, partiamo da una domanda generale: come giudicheresti, con un voto compreso tra 1 e 10 la tua stagione? 

“Mi darei un sette. Sono molto soddisfatto del rendimento costante che ho tenuto per tutta la stagione, delle belle prestazioni conseguite nelle classiche e della convocazione in nazionale, che mi tornerà utile nei prossimi anni”

Già nella seconda metà di marzo hai conquistato due successi parziali alla settimana internazionale Coppi & Bartali, anche se non sei riuscito ad importi nella generale. Quale credi possa essere stato il limite che non ti ha permesso di competere per la prima posizione fino alla fine? 

“Probabilmente la cronosquadre, nella quale ho perso troppi secondi dalle altre squadre, delle quali non siamo stati all’altezza”

Ad aprile, nelle classiche, ti sei ben comportato nella Freccia Vallone. Credi che in futuro possa essere una corsa che possa regalarti delle soddisfazioni importanti? 

“Le classiche come la Freccia Vallone sono gare che mi piacciono molto e sto lavorando proprio per questo”

Dopodiché hai corso il Giro. Lo scorso anno ti eri imposto in una tappa, che in questa stagione non è arrivata. C’è da dire che nel 2012 hai privilegiato il lavoro per la squadra, chiudendo comunque 21esimo in generale. Sei rimasto soddisfatto della tua Corsa Rosa? 

“Vincere una tappa al Giro d’Italia non è mai facile. Quest’anno ho provato a stare vicino a Scarponi anche nei tapponi più importanti. Lì ho conosciuto i miei limiti e ho imparato tanto anche senza trovare la vittoria”

Il confronto con i big sulle 3 settimane ti ha dato un riscontro importante per il tuo futuro? 

“È presto per giudicare se sarò competitivo nei grandi giri, dipenderà da come si evolveranno le mie caratteristiche nel corso degli anni”

Nel mese di agosto sembravi avere una buona condizione, con vittoria a Carnago: è stata la strada giusta per preparare il Mondiale? 

“Credo proprio di sì. La vittoria a Carnago ci voleva proprio e anche tutte le classiche in vista del Mondiale dove ho ben figurato sono servite molto”

Proprio a Valkenburg hai condotto un’ottima gara, inserendoti in un tentativo che ad un certo punto sembrava potesse arrivare al traguardo. Come hai vissuto la gara? 

“Ho corso in maniera ottima, proprio come mi aveva chiesto Bettini. La nostra presenza in quella fuga, dove c’erano tante nazioni e uomini pericolosi, era fondamentale”

Hai creduto di poter arrivare a vestire la maglia iridata? 

“No, mai. Ero concentrato sul lavoro che stavo svolgendo e comunque sapevo che da dietro sarebbero rientrati, in quanto il vantaggio non è mai decollato”

Quali differenze hai trovato tra le corse italiane e quelle estere? 

“Tutte le corse sono diverse, in base a diversi fattori, e ognuna ha una storia a sè”

Nel finale di stagione hai colto un piazzamento importantissimo: alla Milano-Torino, infatti, sei stato battuto solo da un grande Contador. Credi sia stato un buon modo per  finire la stagione e iniziare la preparazione per il 2013? 

“Sinceramente sarei stato più contento se avessi vinto, comunque è arrivato un ottimo piazzamento dietro un grande campione. Sicuramente dal punto di vista morale è stata un’ottima iniezione di fiducia per il futuro” 

Ti senti più un corridore da classiche o da grandi giri? Perchè?

“Penso che continuando a lavorare e migliorare in questo modo potrei essere competitivo su vari fronti”

A tuo parere, per un italiano ha più fascino il Giro o il Tour? 

“Il Giro è la corsa più bella che ci sia, io sono di questo parere” 

A livello internazionale, invece, la corsa francese viene considerata molto di più dai “big”, nonostante spesso i percorsi del Giro siano, sulla carta, migliori e meno scontati. Cosa influisce nella scelta di un Contador o di un Andy Schleck? 

“Più di una volta Contador ha evidenziato che il Giro gli piace moltissimo. A livello mediatico il Tour attira molte più nazioni, e credo che molti corridori siano ancora influenzati da questo fattore” 

Sembrerebbe che al momento tu faccia ancora fatica nelle gare il cui il chilometraggio supera i 200km. Confermi? 

“Sì, un po’ come tutti i corridori della mia età. Non c’è nulla di strano ma già quest’anno ho fatto delle belle prove anche su distanze importanti come a San Sebastian o nell’ultima tappa dell’Eneco Tour”

Quali sono i tuoi propositi per la prossima stagione? Come ti comporterai d’inverno? 

“L’anno prossimo vorrei migliorarmi nelle gare importanti e decideremo con la squadre a quale grande giro parteciperò”

Se dovessi scegliere, quale gara ti piacerebbe vincere? 

“La Liegi, come corsa, è veramente stupenda, vincerla sarebbe un sogno” 

Nel 2013 i Mondiali si disputeranno a Firenze. Per un italiano, dunque, un’occasione particolare. Hai già segnato quella data sul calendario? Avrà un valore particolare parteciparci? 

“Sicuramente: se per un italiano ha un valore particolare, per un toscano come me ancora di più!”

Continuerai con la Lampre anche la prossima stagione, giusto? Hai mai pensato di cambiare squadra? 

“Fino ad ora alla Lampre mi sono sempre trovato benissimo. Sono felice anche per l’arrivo di un grande sponsor come Merida, sono sicuro che faremo un grande 2013”

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

foto: dailypeloton.com

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