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Olimpiadi Invernali ed Estive: i campioni che hanno vinto medaglie in entrambe
Olimpiadi Invernali ed Estive: i campioni che hanno vinto medaglie in entrambe
Gli eroi delle due stagioni: atleti che hanno vinto medaglie sia alle Olimpiadi Estive che Invernali
Entrare a far parte del club degli eroi significa conquistare almeno una medaglia olimpica in entrambe le edizioni, invernali ed estive. Il contatore non raggiunge le dieci unità, ma se riduciamo la ricerca alla conquista di due ori, l’elenco è presto fatto: un solo nome, un unico campione.
Scopriamo insieme le storie di questi incredibili campioni olimpici che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello sport.
Eddie Eagan: l’unico con due ori olimpici in sport diversi
L’avvocato Eddie Eagan all’inizio del ‘900, nonostante la sua propensione a diventare un giocatore di football di alto livello, sceglie di dedicarsi alla boxe, ma non lo farà mai da professionista.
Come capita tra gli atleti che scelgono questa disciplina, si scoprirà poi che è cresciuto con 4 fratelli in una famiglia povera di Denver. Una infanzia difficile che gli regala quella grinta e tenacia che lo porterà a vincere le Olimpiadi di Anversa 1920 nella boxe.
Si deve poi aspettare 12 lunghi anni per ritrovarlo sul gradino più alto del podio, alle Olimpiadi invernali di Lake Placid 1932, alle quali accede su invito grazie all’amico Jay O’Brien, uno degli atleti della squadra di bob a quattro, rimasti in tre causa defezione di uno di loro all’ultimo minuto. Eddie non ha mai fatto bob e non lo praticherà più dopo le olimpiadi del 1932. Le sole 4 discese olimpiche gli permettono di conquistare il secondo oro che tuttora lo consacra come l’unico nella storia ad aver vinto in entrambe le edizioni olimpiche, in due discipline diverse.
Gillis Grafstrom: tre ori e un argento nel pattinaggio artistico nelle Olimpiadi estive (1920) e invernali (1924, 1928, 1932)
Nel 1920, contemporaneamente al primo oro di Eagan, proprio un suo amico GIlls Grafstrom si sta esibendo nel pattinaggio di figura che, prima dell’istituzione delle olimpiadi invernali, è inserito nel programma delle olimpiadi estive di Anversa 1920. E’ il primo dei suoi tre titoli consecutivi, il secondo dei quali alla prima edizione delle Olimpiadi invernali di Chamonix nel 1924. Le successive medaglie arrivano nel 1928, con la vittoria e il terzo oro, e nel 1932 dove conquista l’argento all’ultima sua partecipazione olimpica.
Gills è tutt’ora uno dei pochi atleti a poter vantare tre titoli consecutivi alle Olimpiadi Invernali. In un famoso scatto che ritrae Eddie e Gillis chiacchierare ad un tavolo di un bar di Roma c’è un certo James Cleveland Owens, meglio conosciuto come Jesse Owens, un giovane uomo che sulla pista di atletica di record ne conquisterà 4 in 45 minuti a Berlino 1936, appena 4 anni dopo le ultime medaglie dei suoi due amici, ma questa è un’altra storia.
Jacob Tullin Thams: oro nel salto con gli sci nel 1924 e argento nella vela nel 1936.
Sempre in quegli anni tra le file norvegesi arriva un uomo di spettacolo che ama esibirsi dopo le gare come acrobata sugli sci. Il suo nome è Jacob Tullin Thams, che si presenta sul trampolino saltando in posizione “Thamas”, precorritrice dell’attuale stile a V. Grazie alla sua intuizione, conquista l’oro nel salto con gli sci a Chamonix 1924. Dopo il ritiro, diviene un velista professionista e questo lo porterà all’argento nella classe 8m a Berlino 1936.
Christa Luding-Rothenburger: l’unica ad aver vinto medaglie in entrambe le edizioni nello stesso anno (1988)
Dobbiamo aspettare poco meno di 50 anni per ritrovare un’atleta che poi sarebbe entrata nel club degli eroi delle due stagioni. E’ il 1984 a Sarajevo, mentre sul ghiaccio del Zetra Olympic Hall, che verrà distrutto durante la guerra soli 8 anni dopo, si esibiscono la coppia britannica Jayne Torvill e Christopher Dean ottenendo il massimo dei voti per la loro esibizione perfetta su Boléro di Ravel siglando un record ancora imbattuto nel pattinaggio artistico, la velocista Christa Luding-Rothenburger conquista il suo primo oro.
Quattro anni dopo sarebbe entrata nella storia come la prima donna ad entrare nel club e l’unica atleta a vincere medaglie sia alle Olimpiadi invernali che estive nello stesso anno. Nel glaciale febbraio di Calgary 1988, infatti, Christa conquista l’argento nel pattinaggio di velocità e, a fine settembre dello stesso anno, a Seul, l’argento nel ciclismo su pista. Rimarrà l’unico caso della storia, in quanto il 1992 sarà l’ultimo anno che vedrà entrambi i programmi olimpici svilupparsi nello stesso anno, (invernali ad Albertville e estive a Barcellona).
Clara Hughes: medaglie in ciclismo e pattinaggio di velocità tra il 1996 e il 2006.
Il 1996 è l’anno delle olimpiadi di Atlanta, un’edizione epocale:
- l’edizione del centenario dei giochi moderni (Atene 1896),
- l’edizione di Muhammad Ali che, affetto da Parkinson, accende la fiamma olimpica,
- l’Olimpiade che ospita il numero più elevato di paesi partecipanti, ben 197
Ma è anche l’edizione in cui un’ex adolescente dal passato turbolento cerca il suo riscatto. E’ canadese e si chiama Clara Hughes. Nella città statunitense conquista due bronzi nel ciclismo su strada, ma ancora non sa che avrebbe vinto altre 4 medaglie, questa volta ai giochi invernali: oro, argento e 2 bronzi nel pattinaggio di velocità a Salt Lake City 2002, Torino 2006 e Vancouver 2010.
La Hughes rimarrà l’unica della storia a vincere più di una medaglia in entrambe le edizioni dei Giochi, oltre che fare da portabandiera in entrambe. Dopo la carriera, diventa il volto e la voce a favore delle persone che combattono le fragilità dovute a problemi di salute mentale, fondando la sua iniziativa Bell Let’s Talk, percorrendo, attraverso il Canada, oltre 12.000 km in bicicletta per raccogliere fondi.
Lauryn Williams: argento nell’atletica leggera nel 2004 e argento nel bob a due nel 2014.
Tornando indietro di qualche anno, nel 2004 ad Atene, mentre si da il benvenuto alla dea della vittoria Nike per la prima volta rappresentata nella faccia delle medaglie in posizione eretta, nel campo di atletica, la statunitense Lauryn Williams conquista la sua prima medaglia olimpica, argento nei 100m dietro all’ucraina Yulia Nesterenko. Nel 2012 a Londra, vince la 4×100 stabilendo il nuovo record mondiale (40.82 s). Ma per entrare nella lista dei pochissimi campioni capaci di vincere medaglie sia nella edizione estiva che in quella invernale, dobbiamo aspettare Sochi 2014, dove Lauryn, nominata da allora “The Ice Runner”, giunta nel budello con soli sei mesi di allenamento, conquista l’argento nel bob a due, mancando di appena 1 decimo l’oro olimpico.
Eduardo Alvarez: argento nello short track a Sochi 2014 e bronzo nel baseball a Tokyo 2020.
Proprio nell’edizione russa delle Olimpiadi Invernali Sochi 2014 conosciamo il successivo eroe del club: lo statunitense di origini cubane Eduardo Alvarez che conquista l’argento nello short track a staffetta 5000 m. Il pattinaggio non lo ha mai fatto innamorare veramente, e dopo le Olimpiadi decide di tornare a giocare a baseball lo sport che aveva praticato fino a pochi anni prima firmando un contratto con i Chicago White Sox subito al rientro dalle Olimpiadi Invernali. Partecipa alle Olimpiadi Estive di Tokyo nel 2021 con la nazionale di baseball e viene nominato portabandiere coronando quella che è stata una delle carriere a cinque cerchi più inusuali di sempre.
Alexandra Burghardt: argento nel bob a Pechino 2022 e bronzo nell’atletica leggera a Parigi 2024
L’anno successivo arriva sulle piste di Pechino 2022, innevate esclusivamente artificialmente per la prima volta nella storia, una psicologa tedesca, classe 1994, Alexandra Burghardt. E’ velocista di professione ma prestata alla nazionale di bob per vincere qualcosa di importante, forse per provare ad impensierire la dominante Norvegia, che avrebbe poi conquistato il primo posto del medagliere battendo il suo stesso record, con un totale di 37 medaglie e 16 ori. La nazionale di bob tedesca domina la disciplina e Alexandra conquista l’argento un solo anno dopo l’arruolamento ad atleta della nazionale olimpica invernale. Basteranno due anni per tornare sulle piste di atletica e conquistare un bronzo nella 4×100, proprio a Parigi 2024.
Ad oggi è lei l’ultima atleta che è riuscita nell’impresa di conquistare medaglie in entrambe le tipologie di giochi.
Gli eroi mancati: hanno provato a vincere nelle due stagioni senza riuscirci
Nella storia molti atleti hanno provato ad entrare nel club, ma senza successo.
Phylicia George in particolare ci arriva molto vicino, qualificandosi a 3 finali olimpiche, a Londra 2012 nei 100 m ostacoli e Rio 2016 nei 100m ostacoli e nella 4×100, ma senza mai raggiungere il podio. Nell’olimpiade di Pyeongchang del 2018 avrebbe poi conquistato il bronzo nel bob a due.
Gli atleti italiani tra passato e presente
Nella storia delle due olimpiadi ci sono pochi nomi italiani, il primo tra tutti è Giuseppe Crivelli, il canottiere bronzo nell’otto maschile di Parigi 1924, che gareggiò anche nel bob a St. Moritz 1928, chiudendo in ventunesima posizione.
Maurizio Oioli, bobbista e atleta di skeleton, ha tentato la qualificazione nel sollevamento pesi (anche se non partecipò effettivamente alle Olimpiadi estive);
Riccardo Nowak, schermidore e bobbista dell’inizio del ’900, che prese parte a entrambi i programmi olimpici negli stessi anni di Crivelli. Purtroppo le statistiche a disposizione non permettono di tracciare un elenco completo e certo.
Tra gli atleti azzurri al momento in attività ricordiamo:
Andrea Panizza, canottiere argento a Parigi 2024 che ha tentato l’approdo nella squadra di bob partecipando insieme ad amici alle selezioni, purtroppo senza riuscire;
Lorenzo Bilotti, ex sprinter e con un oro conquistato a agli europei Juniores nel 2013, oggi bobbista con due olimpiadi all’attivo ed una terza in divenire; Chissà se sarà in grado di regalarci una medaglia olimpica nel bob a quattro che manca dal medagliere italiano dal lontano 1972.
Le analogie tra gli sport olimpici che favoriscono gli eroi delle due stagioni
Di certo alcune discipline favoriscono il passaggio tra le due edizioni olimpiche per caratteristiche fisiche o per tecniche simili, come bob e la velocità, vedi il caso di Lorenzo, che traggono entrambe vantaggio dall’esplosività e reattività dell’atleta, pertanto se vogliamo indagare nelle file della nazionale italiana si può partire dalle piste di atletica. Si vedrà mai l’azzurro olimpionico dei 100 m Marcell Jacobs in un budello ghiacciato?
A proposito di quella famosa foto che ritrae i tre atleti seduti al tavolino del bar di Roma, chissà cosa avrebbe fatto Jesse Owens se gli avessero dato un bob da spingere. D’altra parte proprio Lauryn Williams in occasione delle olimpiadi invernali di Sochi 2014 disse: “Nel bob la spinta dura pochi secondi, ma è lì che si decide tutto: è come correre i 100 metri in discesa, dentro un missile.”
