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Tennis: Australian Open, un positivo sull’aereo da Doha, 25 giocatori isolati. Djokovic lancia proposte, in corso allenamenti alternativi

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Continuano ad addensarsi le nubi sopra gli Australian Open. Dopo i due voli verso Melbourne con positivi al Covid-19 al loro interno rispettivamente da Los Angeles e da Abu Dhabi, nelle scorse ore anche in un terzo aereo, quello da Doha, si è registrata una singola identica casistica.

A causa di ciò, 58 passeggeri, tra cui 25 giocatori, sono stati immediatamente messi in quarantena, e non si potranno muovere dalle stanze dei loro hotel per 14 giorni. Tra i partecipanti allo Slam di Melbourne e ai tornei collaterali, hanno testimoniato di essere su quel volo il canadese Vasek Pospisil e il francese Alexandre Muller; in linea generale, si tratta di un aereo frequentato per buona misura da giocatori che a Doha avevano disputato le qualificazioni (in modo separato dalle donne che, va ricordato, le giocavano a Dubai). Sale così a 72 il numero di giocatori posti sotto isolamento, il che sta provocando enormi sconvolgimenti nella formazione delle coppie di allenamento in preparazione del febbraio australiano. Fabio Fognini, per esempio, ha dovuto cambiare compagno: prima era il giapponese Kei Nishikori, adesso è lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas.

Nel frattempo, Novak Djokovic ha inviato una lettera a Craig Tiley, direttore degli Australian Open, nella quale il serbo ha chiesto il miglioramento delle condizioni di coloro che sono a Melbourne. Tra le richieste: materiale per allenarsi in tutte le stanze, cibo del livello di quello degli Australian Open, riduzione dei giorni di isolamento per i giocatori finiti negli aerei incriminati con più test che confermino la negatività, permesso di far visita a coach e trainer, previo tampone negativo, posizionare questi ultimi e i loro giocatori sullo stesso piano dell’hotel e spostare più giocatori possibili in case private con un campo per allenarsi. Pronta la reazione dello svizzero Stan Wawrinka via Twitter: “Da Adelaide?”. Il riferimento è al fatto che il numero 1 del mondo, così come Rafael Nadal, Dominic Thiem, Serena Williams, Simona Halep e Naomi Osaka (e i loro compagni di allenamento; per Nadal è Jannik Sinner), si trova nella città dello Stato della South Australia (Melbourne è in Victoria) dove ci sono maglie molto meno strette, cosa che ha innervosito moltissimo l’ambiente.

Un punto interessante, però, lo lancia Artem Sitak. Numero 78 del ranking di doppio, il neozelandese, in una testimonianza dalla propria camera d’albergo, ha chiarito l’ambivalenza del fatto di trovarsi a Melbourne mentre ci sono diversi australiani bloccati fuori dalla Victoria per le severissime regole di questo Stato. Ma non solo: ha anche rivelato che un mese fa c’è stata una conference call tra giocatori e Tennis Australia in merito alle regole che sarebbero state trovate. C’è un problema: in diversi hanno deciso di disertarla.

Diversi giocatori si sono intanto ingegnati per trovare soluzioni alternative di allenamento, stanti le quarantene. Le testimonianze che arrivano da Instagram raccontano dell’uruguaiano Pablo Cuevas che gioca, in sostanza, contro il muro, così come la kazaka Yulia Putintseva (già protagonista per essersi trovata un topo sul balcone). La svizzera Belinda Bencic, invece, ha scelto la finestra come “vittima” del suo palleggio. Il canadese Denis Shapovalov ha scelto di trasformare la sua stanza in una piccola pista di atletica, mentre vale la pena vedere l’account Twitter di Ons Jabeur in merito all’inventiva del momento.

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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock.com

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