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Pagelle superG Val Gardena 2025: Innerhofer merita le Olimpiadi! Franzoni si sblocca, Paris sfavorito dal pettorale
PAGELLE SUPERG VAL GARDENA 2025
Venerdì 19 dicembre
Jan Zabystran, 10 e lode: oggi abbiamo assistito ad una delle più grandi sorprese della storia dello sci alpino. La Cechia non aveva mai vinto in campo maschile e vantava solo due podi con lo specialista della combinata Ondrej Bank, datati 2007 e 2015. Nessuno si aspettava un risultato del genere, ma al tempo stesso non stiamo parlando di un carneade. Da un paio di stagioni Zabystran stava mostrando a tratti un potenziale di tutto rispetto, facendo segnare tempi molto interessanti solo in alcune sezioni, senza disporre dunque della necessaria costanza di rendimento. Nel marzo scorso era però arrivato 8° nel superG di Kvitfjell. Oggi il cerchio si è chiuso. La sensazione è che in futuro sul podio ci possa salire ancora. Ha 27 anni, dunque è ancora molto giovane per essere un velocista nello sci moderno.
Marco Odermatt, 8: pensate se fosse accaduto alle Olimpiadi…Lo svizzero era ormai convinto di aver vinto, poi è arrivato Zabystran con il n.29 a rovinare la festa. È vero che la pista si è velocizzata con il passare dei pettorali, tuttavia lo svizzero ha perso la gara nell’ultimo settore, dove ha pagato dazio da tantissimi atleti, come testimonia il 23° tempo parziale.
Giovanni Franzoni, 9: francamente era inspiegabile che un ragazzo con questo talento non avesse ancora raccolto nulla. Tecnicamente non ha niente da invidiare a nessuno: probabilmente i soli Odermatt, Kriechmayr e forse un paio di altri svizzeri gli sono superiori in questo momento nell’affrontare le curve più impegnative. Il primo podio ci voleva per sbloccare mentalmente un ragazzo che, probabilmente, ancora non si è reso concretamente conto di dove possa arrivare. Il fatto poi che si sia materializzato in Val Gardena, dunque su una delle piste meno tecniche del circuito, rappresenta un altro punto a favore dell’azzurro, perché racconta di miglioramenti evidenti anche nel punto debole della scorrevolezza.
Christof Innerhofer, 8,5: questo eterno ragazzo di 41 anni merita le Olimpiadi! Forse gasato dai risultati della coetanea Lindsey Vonn, a 41 anni sembra che stia vivendo una terza giovinezza: forse non aveva mai sciato così bene dopo i 37! Chi pensava ad un atleta da tempo sul viale del tramonto e che non avesse il coraggio di rinunciare a ciò che ha sempre fatto, si deve completamente ricredere. Oggi l’altoatesino ha concluso sesto a 16 centesimi dal podio e dopo aver sognato a lungo addirittura la vittoria. Al secondo intermedio è stato il migliore in assoluto, mentre nella classifica di specialità è salito in 14ma posizione. Se continuerà con questo rendimento, nessuno potrà privarlo della sua quinta partecipazione ai Giochi. E, statene certi, non sarebbe una mera presenza decoubertiniana…
Mattia Casse, 6,5: paga qualche imprecisione di troppo, senza le quali avrebbe agguantato una top10 preziosa. Visto il livello che stanno tenendo i compagni di squadra, ha bisogno di alzare ulteriormente l’asticella nelle prossime gare per meritarsi la convocazione olimpica.
Vincent Kriechmayr, 5: non ha feeling con questa pista e non riesce a far emergere le sue qualità. Si farà trovare pronto in contesti più congeniali.
Dominik Paris, 5: non una prova impeccabile, ma oggi il pettorale basso (6) non lo ha di certo aiutato. Domani potrà rifarsi in discesa.
