Seguici su
LEGGI OA SPORT SENZA PUBBLICITÀ
ABBONATI

Tennis

Marion Bartoli perentoria sul divorzio tra Alcaraz e Ferrero: “Perde una guida importante e se Sinner vince…”

Pubblicato

il

Sinner - Alcaraz
Sinner-Alcaraz / LaPresse

La stagione 2026 del tennis è imminente. A partire dal 2 gennaio, la United Cup darà inizio ufficialmente al massimo circuito, mentre il primo evento di rilevanza sarà rappresentato dagli Australian Open, in programma dal 18 gennaio al 1° febbraio. Si sollevano interrogativi riguardo alle possibili conseguenze per Carlos Alcaraz, a seguito della cessazione del suo storico rapporto con il tecnico Juan Carlos Ferrero.

Numerosi osservatori si stanno interrogando sulle ragioni di questo sorprendente divorzio, sia per i tempi che per le modalità, considerando l’eccezionale annata di Carlitos, attualmente al primo posto nel ranking, davanti a Jannik Sinner. A esprimere un’opinione su questo tema è stata l’ex tennista francese Marion Bartoli, durante un’intervista nella trasmissione transalpina Les Grandes Gueules du Sport su RMC Sport.

Per allenare un talento come Alcaraz sarà necessaria una gestione particolare. Se la persona scelta non dovesse funzionare per vari motivi e se Jannik Sinner dovesse iniziare vincendo i primi due Slam della stagione, ovvero l’Australian Open, dove Jannik è ampiamente favorito, e il Roland Garros, dove è stato a un punto dalla vittoria, allora ritengo che richiamerà Juan Carlos (Ferrero, ndr.) con urgenza: è evidente“, ha dichiarato l’ex giocatrice.

Lo spagnolo è un giocatore di straordinario talento. Tuttavia, se non riceve una guida adeguata… Juan Carlos Ferrero gli comunicava indicazioni tra ogni punto. Ad ogni quindici, gli suggeriva le strategie da adottare: dove colpire, come adattarsi, se arretrare in risposta o avanzare nel campo, se servire con maggiore ampiezza, con più effetto o in modo più piatto. Lo allenava meticolosamente tra ogni singolo punto,” ha evidenziato Bartoli.

A mio avviso, attualmente Carlos non può mantenere lo stesso livello di prestazione senza tale guida. Essere, per così dire, ‘da solo’ in campo, facendo affidamento esclusivamente sulle proprie qualità, non è sufficiente. Ritengo che avrà la saggezza di circondarsi di un team. In caso contrario, non sarà competitivo rispetto alle capacità che Jannik sta sviluppando, lui che si allena quotidianamente a Dubai. Posso affermare che sta svolgendo un volume di lavoro considerevole e continua a perfezionare il suo gioco“, ha concluso l’ex tennista francese.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI