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Giro d’Italia 2026, Mauro Vegni: “Una Corsa Rosa moderna con tappe più brevi e insidiose. Su Vingegaard…”
Nella giornata di ieri sono stati ufficialmente tolti i veli al Giro d’Italia 2026. La prossima edizione della Corsa Rosa, come ampiamente preannunciato, scatterà dalla Bulgaria il prossimo 8 maggio, con un percorso che si andrà a concludere il 31 maggio nella Capitale dopo un percorso particolarmente frastagliato, diverse salite storiche e una sola cronometro. Stiamo parlando, ad ogni modo, di una edizione storica, dato che sarà l’ultima pensata e disegnata da Mauro Vegni.
Il direttore del Giro d’Italia, infatti, sta per lasciare il suo ruolo e, di conseguenza, ha voluto salutare con una Corsa Rosa di altissimo livello. Lo conferma lo stesso Vegni a lato della presentazione: “Quest’anno abbiamo pensato a un Giro più moderno, con tappe meno lunghe ma insidiose per gli uomini di classifica, alternate con altrettante tappe medio-lunghe per tutti quelli che vogliono trovare un loro ambito all’interno della classifica generale. Abbiamo sette tappe con arrivi in salita, altrettante di volata, una sola cronometro, ma molto più lunga delle altre del passato; messo tutto insieme, rappresenta un Giro moderno”. (Fonte: Eurosport).
Per il 66enne toscano, il fatto di avere disegnato il suo ultimo Giro d’Italia ha avuto, ovviamente, un peso specifico particolare: “Sono tranquillo perché ho fatto il mio lavoro anche questa volta. È la mia ultima creatura, ma dopo di me ci saranno altri, per cui sono tranquillo. È un Giro bello, speriamo che i corridori in qualche modo lo onorino“.
Quando si sta per chiudere un’esperienza simile, i ricordi non possono mancare: “I momenti migliori? Penso nel 2018 quando siamo partiti fuori continente da Gerusalemme e abbiamo unito Gerusalemme a Roma, poi purtroppo gli eventi sono cambiati notevolmente, ma rimane comunque una grandissima esperienza”.
Ultima battuta sulle eventuali presente alla Corsa Rosa 2026. Si parla tanto di Jonas Vingegaard. “Girano tutte queste informazioni e notizie sui giornali e sui media esteri, però io finché non li vedo alla partenza non sono mai sicuro. Anche quest’anno sembrava quasi fatta per Vingegaard e poi alla fine non è venuto, quindi aspetterei a fare la lista dei partenti. Penso che sia un’ambizione per tutti i grandi corridori poter annoverare i tre Grandi Giri nel loro palmares, a lui manca solo il Giro d’Italia e credo che per lui sia un’occasione importante esserci a questo Giro“.
