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Skeleton, risuonerà sempre e solo “Rule, Britannia!” nella Coppa del Mondo maschile?
La Coppa del Mondo maschile di skeleton riparte sotto il vessillo della Union Jack. Non potrebbe essere altrimenti, dopo un inverno 2024-25 dominato dai britannici. Il ventottenne Matt Weston ha confermato il proprio ruolo di numero uno del circuito, fregiandosi della Sfera di cristallo davanti al trentaquattrenne Marcus Wyatt, reduce dalla miglior stagione della carriera.
I due inglesi hanno occupato, nello stesso ordine, le prime due posizioni ai Mondiali, aggiungendo l’oro e l’argento al cristallo. La gara iridata e la classifica generale hanno emesso il medesimo esito. È dunque evidente come non vi sia dubbio alcuno sui rapporti di forza e sui valori in campo. Facile prevedere che la “Double double-u” possa essere la lettera capitale anche del nuovo inverno.
Ovviamente, c’è chi avanzerà delle obiezioni e proverà a cambiare il testo, a cominciare dai tedeschi, che vanno considerati i “grandi sconfitti” del 2024-25. Si usano le virgolette, perché comunque il trentatreenne Christopher Groother e il trentaquattrenne Axel Jungk si sono tolti le loro soddisfazioni. Accessorie, se rapportate a quelle dei britannici. L’obiettivo dei teutonici sarà quello di scardinare le gerarchie.
Tanti gli outsider, capitanati dai due volti nuovi della disciplina, entrambi classe 1999. Si parla soprattutto dell’austriaco Samuel Maier, ma anche dell’ucraino Vladyslav Heraskevych. Entrambi possono essere classificati alla voce “rivelazione” dello scorso anno. Ora, viceversa, sono attesi e la domanda è se avranno modo di confermarsi nel gotha della disciplina.
Ci sono poi gli enigmatici cinesi, estremamente incostanti, ma pericolosissimi sulla gara secca. In particolare Lin Quinwei e Yin Zheng sono le più classiche mine vaganti, in grado di far saltare (per aria) il banco se dovessero essere innescate, situazione che si verifica solo occasionalmente (ma se dovesse capitare il giorno giusto, allora nessun traguardo sarebbe loro precluso).
Parecchi i pretendenti alla gloria in seconda e terza fila. Fra di essi ci sarà anche l’italiano Amedeo Bagnis, le cui ambizioni e prospettive sono analizzate nella monografia dedicata alla squadra italiana, in pubblicazione nei prossimi giorni.
