Formula 1GP Brasile
F1, in Brasile l’ultimo GP con la variabile meteo impazzita? Verstappen fa la danza della pioggia
Una delle tematiche legate al Gran Premio di San Paolo che si disputerà nel fine settimana è rappresentata dal meteo. Come sovente accade a Interlagos, le condizioni atmosferiche possono essere soggette a repentini cambiamenti, proponendo situazioni dinamiche alle quali è necessario adattarsi rapidamente dal punto di vista strategico. O, più banalmente, ci si trova sull’asfalto bagnato.
Storicamente, in Brasile (soprattutto da quando si corre tra fine ottobre e inizio novembre), il meteo recita un ruolo da protagonista. Non si deve tornare indietro eccessivamente, è sufficiente risalire al 2024, nella gara che di fatto permise a Max Verstappen di blindare il quarto titolo iridato, conquistato poi aritmeticamente a Las Vegas poche settimane dopo.
L’anno scorso, a Interlagos, l’olandese tornò a vincere una gara dopo quasi quattro mesi e mezzo di astinenza (si corse il 3 novembre e lui non trionfava dal 23 giugno). Aveva 47 punti di vantaggio su Lando Norris, alla vigilia del weekend di San Paolo, il cui responso fu un secco 31-16 in favore di Super Max, che volò a +62. Peraltro, non bisogna dimenticare come la pista brasiliana e le condizioni atmosferiche abbiano esaltato il talento di Verstappen anche altre volte in un passato più lontano.
Quello brasiliano potrebbe essere l’ultimo Gran Premio del 2025 con la variabile impazzita del meteo. D’altronde, le ultime tre gare sono tutte programmate in contesti desertici, siano essi quello del Mojave (Las Vegas) o quelli del Golfo Persico (Lusail e Abu Dhabi). Di pioggia, da quelle parti, se ne vede molto poca. Semmai nel Nevada potrebbe far freddo, ma quello è un altro discorso.
Dunque a Interlagos potrebbe esserci spazio per spostare gli equilibri più di quanto non avverrà nei successivi tre GP, proprio in ragione del fatto che da quelle parti il meteo è instabile. Ovviamente, chi avrebbe più da guadagnare da una situazione anomala è proprio il fuoriclasse della Red Bull. Sia perché ha già testimoniato di saper gestire la dinamica miglio di altri, sia perché è lui a inseguire ed è pertanto quello che ha da guadagnare di più da uno scenario pazzo. Così come, teoricamente, gli outsider. Ferrari compresa…
