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Dalle polemiche al sogno: Israele punta ad ospitare il Tour de France
Sono ancora nei ricordi le immagini della recente Vuelta di Spagna: proteste, manifestazioni e tante, tante polemiche. Due tappe praticamente annullate ed il ciclismo che, a causa della guerra al confine tra Israele e Palestina è passato in secondo piano per lasciar spazio alla politica.
Il conflitto momentaneamente sembra essere alle spalle, nonostante ciò che è accaduto anche a livello sportivo, con la Israel Premier Tech costretta a rinunciare alle ultime corse stagionali e a cambiare nome e proprietà in vista della prossima stagione.
Nel frattempo però Sylvan Adams prova a lavorare nell’oscurità, puntando ad un grande sogno: portare il Tour de France in Israele, com’è accaduto già nel 2018 per il Giro d’Italia.
A commentare la situazione Dafna Lang, presidente della Federazione Ciclistica Israeliana: “Non posso dirvi ora che ci candideremo per ospitare la partenza del Tour de France o per organizzarlo, ma non smettiamo mai di sognare. Non posso parlare a nome di Sylvan Adams, ma credo che una volta raggiunta una pace stabile, realizzeremo molti progetti di altissimo livello, accogliendo il mondo. Siamo persone molto ottimiste; abbiamo già portato qui il Giro d’Italia. Tutto è possibile”.
